“(…) le suggerisco di riformulare ciò che ha detto a proposito di Marx come di un nero figuro perché questo verrà certamente frainteso, anche se naturalmente Marx è una vecchia storia per lei così come lo è per me. Ma guardiamo ai fatti. Quando io ho letto Marx cinquant’anni fa, al ‘British Museum’, non si riusciva a trovare una traduzione inglese del ‘Capitale’ e ho dovuto leggerlo nella traduzione francese di Deville. Oggi il libro è il più venduto tra i libri seri della ‘Everyman Library’ e il mondo è a bocca aperta davanti alla rivoluzione russa, fatta da uomini che da Marx sono stati ispirati più direttamente ed esclusivamente di quanto la Riforma non sia stata da Lutero e Calvino o la rivoluzione francese da Rousseau e Voltaire. In tale situazione non è possibile per alcun sociologo di una qualche levatura scrivere di Marx come qualcosa di trascurabile e da dimenticare. Gli errori di Marx li ho criticati a fondo non meno meticolosamente di altri ma, senza esitazione, ho sempre tenuto fermo il fatto che si trattava di un Costruttore di un’Epoca. La Lotta di Classe, inoltre, è concezione del tutto corretta nella fisica politica. Non si liquida dicendo che le linee di rottura non seguono linee di classe. Che sia lì la tensione di rottura e che essa si possa eliminare solo con l’abolizione della proprietà “reale” è cosa fuori questione, di ogni seria questione” [George Bernard Shaw a John M. Keynes, 30 novembre 1934] [(in) John M. Keynes, a cura di G. Ferrari Bravo, Corrispondenza politica, 1995]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:17 Ottobre 2014