“Nel programma elaborato al congresso di Genova la lotta del partito s’indirizza contro “gli attuali organismi economico-sociali, difesi dall’odierno sistema politico” (153). Non vi erano riferimenti alla religione e alla Chiesa, alla lotta da condurre contro di esse, alle motivazioni di questa lotta, com’era stato nei programmi e nelle dichiarazioni dei movimenti socialisti precedenti. Si trattava di una svolta importante, sempre sul piano dell’atteggiamento ufficiale del partito. Una svolta che era stata determinata essenzialmente dalla impostazione marxista della questione dell’emancipazione dei lavoratori e del socialismo indubbiamente prevalsa, sia pure, com’è noto, in modo tutt’altro che esclusivo, a Genova. Impostazione che per quel che riguarda l’atteggiamento verso la religione si riallacciava alla già illustrata presa di posizione di Marx ed Engels, nel 1871-72, nella corrispondenza con Carlo Cafiero, sul carattere determinante della lotta per l’emancipazione economica, e sulla necessità di accantonare le questioni religiose per non dividere il proletariato. Impostazione che era allora sostenuta in modo particolare da Bissolati, il quale contribuiva a mettere in circolazione la formula della religione “affare privato” che era stata elaborata nel programma di Erfurt del 1891 del partito socialdemocratico tedesco (154), fatta propria dal gruppo dirigente capeggiato da Turati, propagandata dalla stampa ufficiale del partito, da “La lotta di classe” all'”Avanti!”, a “Critica sociale”, con dichiarazioni di rispetto per la religione onestamente professata, ecc.”  [Guido Verucci, L’Italia laica prima e dopo l’Unità, 1848-1876. Anticlericalismo, libero pensiero e ateismo nella società italiana, 1981] [(153) Cortesi, ‘La costituzione del Partito socialista italiano, cit., pp. 265-6; (154) Per la posizione di Bissolati, chiara già nella nota lettera a Ghisleri del 20 aprile 1885, in cui si raccomandava che “noi nella piccola lotta quotidiana, nella propaganda di preparazione, si rimanga estranei al dibattito religioso mirando solo alla agitazione economica”, in ‘La scapigliatura democratica. Carteggi di Arcangelo Ghisleri’, cit., p. 54, si possono veder l’articolo della “Critica sociale” del 30 marzo 1891 ‘La religione e noi’, e la prefazione accanto a quella di Turati, della ristampa di ‘Dio e lo Stato’ di Bakunin (Firenze 1893)]