“Il primo problema che si presenta a chi studia quale posto spetti al marxismo nella storia della Prima Internazionale è quello relativo alla valutazione dei documenti costitutivi dell’Associazione stessa, redatti da Marx, e cioè l”Indirizzo inaugurale’ e gli ‘Statuti provvisori’. Per la verità questi due documenti hanno avuto una fortuna molto diversa. Infatti, mentre gli ‘Statuti provvisori’, e in modo particolare i famosi “considerando” del preambolo, segnarono per le discussioni cui dettero luogo o per l’inclusione che se ne fece negli statuti delle associazioni locali, l’intera storia dell’Internazionale, e non solo le vicende dei suoi congressi, tanto da essere generalmente considerati il programma dell’Internazionale, l”Indirizzo inaugurale’ ebbe una diffusione molto più limitata e, complessivamente, più “letteraria” che politica; si ricordi ad esempio che le prime traduzioni in Italia e in Francia dell”Indirizzo’ risalgono agli inizi del nostro secolo (8). Ciò può spiegare perché i due testi siano stati assai di rado esaminati insieme e per quali motivi, ove questo sia avvenuto, siano stati considerati, auspici anche talune affermazioni di Marx e di Engels, più come documento della storia del movimento operaio internazionale che come momento essenziale nella formazione storica del marxismo (9). Ora, la conoscenza dei testi preparatori dell’assemblea di St. Martin Hall – e cioè gli indirizzi scambiati fra i rappresentanti degli operai francesi e dagli operai inglesi (10) – consente di misurare il senso preciso e il carattere dell”Indirizzo’ redatto da Marx, e di apprezzare meglio i motivi di taluni passaggi degli ‘Statuti’. Il tratto comune ai due indirizzi è di rispecchiare fedelmente il motivo immediato che aveva dato origine, tra il 1863 e il 1864, alla fitta rete di incontri tra i lavoratori dei due paesi al di là e al di qua della Manica, che culminarono nell’assemblea di St. Martin Hall: la solidarietà con la Polonia, insorta contro l’oppressione zarista, la condanna della diplomazia segreta, che consentiva ai governi di coalizzarsi contro le aspirazioni dei popoli, l’affermazione di una solidarietà democratica, capace di superare le frontiere, che permettesse ai lavoratori di far sentire la loro voce sui grandi problemi della politica internazionale. Soltanto in via subordinata a questa istanza si affermava la necessità di una lotta comune e fraterna dei lavoratori di tutti i paesi per alleviare la concorrenza, diminuire lo sfruttamento e migliorare le condizioni di esistenza e di lavoro” [Ernesto Ragionieri, Il marxismo e la Prima Internazionale, Roma, 1965 (estratto)] [(8) Per la fortuna e la diffusione dell’Indirizzo’ e degli ‘Statuti’, si vedano i tre volumi di bibliografia della Prima Internazionale editi dalla “Commission Internationale d’Histoire des Mouvements sociaux et des Structures Sociales” del Comitato internazionale di Scienze Storiche, Parigi, 1958-1963, e ‘La Première Internationale’, Recueil de documents publié sous la direction de Jacques Freymond, Librairie E. Droz, Genève, 1962, 2 vv.; (9) Cfr. ad esempio Isaiah Berlin, Karl Marx, trad. franc., Paris, 1962, p. 295 e sgg. Ma si tratta di un atteggiamento assai largamente diffuso; (10) Si possono leggere ora, in traduzione tedesca, nella raccolta di documenti ‘Karl Marx und die Gründung der I Internationale’, Dokumente und Materialien, Berlin, Dietz Verlag, 1964, pp. 7-16]