“Il tempo che intercorre fra l’ideazione della ‘Sacra famiglia’ e la sua pubblicazione è piuttosto breve. La “Allgemeine Literatur-Zeitung’, di cui Marx e Engels discutono molti degli articoli apparsi nei primi otto fascicoli, comincia a uscire nel dicembre 1843. E’ una rivista mensile, diretta da Bruno Bauer, che lo stesso Bruno, il fratello Edgar e pochi altri collaboratori redigono, e che viene stampata a Charlottenburg per i tipi della casa editrice fondata dai fratelli Bauer nel luglio 1843 e intestata a un terzo fratello, Egbert. Nei primi mesi del 1843 la censura aveva soppresso i maggiori periodici di orientamento liberale e democratico. Vari esponenti dell’opposizione politica e intellettuale emigrano, soprattutto a Parigi; i Bauer e i loro amici berlinesi restano invece in Germania e tentano, fondando un proprio organo di stampa, di proseguire la loro battaglia “critica”. Marx è a Parigi dall’ottobre 1843. Termina ‘Per la questione ebraica’ (distinzione, in polemica con Bauer, fra emancipazione politico-democratica ed emancipazione umana, socialista), e scrive l’introduzione a ‘Per la critica della filosofia hegeliana del diritto’ (indicazione del proletariato come forza portatrice della rivoluzione umana). I “Deutsch-Französische Jahrbücher”, che contengono questi articoli e che sono redatti da Marx e da Arnold Ruge, appaiono nel febbraio del 1844. Marx è già socialista. Entra presto in contatto con rappresentanti del socialismo francese, con i dirigenti della tedesca Lega dei Giusti, con i lavoratori comunisti tedeschi di Parigi. Studia per un certo tempo la storia della grande Rivoluzione francese con il proposito di scrivere un’opera sulla Convenzione. Studia intensamente l’economia politica, soprattutto inglese e francese (1). E studia i classici del comunismo e del socialismo inglese e francese. I ‘Manoscritti economico-filsofici del 1844’, che fissano alcuni punti di fondo di una critica socialista e “umana” dell’economia politica, sono dell’aprile-agosto 1844. Le ‘Glosse marginali critiche all’articolo “Il Re di Prussia e la riforma sociale”‘, nelle quali ribadisce la distanza che separa le sue posizioni socialiste dalle posizioni democratico-liberali, “politiche”, di Ruge, sono del luglio 1844. E’ Georg Jung, un giovane hegeliano di Colonia, molto vicino al socialista Moses Hess e uno dei principali artefici – due anni prima – della fondazione della “Rheinische Zeitung”, che invia al Marx i numeri (o che invia almeno alcuni numeri) della rivista di Bauer. Ed è Georg Jung, in una lettera del 31 luglio 1844, che consiglia a Marx di trasformare in un articolo le considerazioni circa la “critica pura” che Marx veniva comunicandogli epistolarmente. Nel caso Marx non volesse, Jung e Hess avrebbero scritto tale articolo valendosi delle osservazioni fatte da Marx (2). Anche per Hess – basta scorrere i suoi scritti compresi fra il 1842 e il 1845 – il problema di fare i conti con l’estremismo berlinese, prima con i “Liberi”, poi con i critici puri, e più tardi con Stirner, non è un problema secondario. A Marx il suggerimento pare buono; corrisponde a un progetto di lavoro che viene coltivando da tempo. Già nell’introduzione a ‘Per la critica della filosofia hegeliana del diritto’ (fine 1843 – inizio 1844), si riservava di trattare in modo approfondito del “partito politico teorico”, cioè del partito che vedeva “unicamente la lotta critica della filosofia contro il mondo tedesco”, che “credeva di poter realizzare la filosofia senza eliminarla”, che riteneva insomma essere la filosofia o la teoria l’artefice della rivoluzione, dell’umanizzazione. Anche nella prefazione dei citati ‘Manoscritti’ Marx dichiara che in altra occasione esaminerà ampiamente la “teologia critica”; e, sempre nella prefazione e all’inizio dell’ultima parte del terzo manoscritto, si trovano già riferimenti espliciti alla “Allgemeine Literatur-Zeitung” e attacchi espliciti alla critica critica, con formulazioni che verranno riprese nella ‘Sacra famiglia’. Come, all’inizio dell’agosto 1844, le linee del lavoro siano già notevolmente precisate, e, nello stesso tempo, come la ‘Sacra famiglia’ derivi da una riflessione seria, da una discussione prolungata e meditata – e non, come può forse apparire dal libro – da un intento allegramente satirico – del radicalismo baueriano, risulta bene da una lettera di Marx a Feuerbach dell’11 agosto 1844. Marx scrive: “Di quanto difficile sia per i tedeschi strapparsi dalla unilateralità opposta [rispetto alla valutazione positiva delle passioni e della sensibilità che si trova nei francesi e in particolare nei fourieristi] il mio vecchio amico Bruno Bauer, ora però ormai lontano da me, ha dato una nuova testimonianza con la sua critica “Berliner Literatur-Zeitung”. Non se se Lei l’ha letta. C’è molta tacita polemica contro di Lei. La caratteristica di questa “Literatur-Zeitung” si può ridurre a ciò: la ‘critica è’ trasformata in un essere trascendente. Questi berlinesi non si considerano ‘uomini’ che ‘criticano’, ma ‘critici’ che hanno ‘accidentalmente’ la sfortuna di essere uomini. Riconoscono perciò un solo bisogno ‘reale’, il bisogno della critica ‘teorica’. A persone come ‘Proudhon’ viene rimproverato di adottare il proprio punto di vista a partire da un bisogno pratico. Questa critica sbocca dunque in uno spiritualismo triste e presuntuoso. La ‘coscienza’ o ‘l’autocoscienza’ è considerata ‘l’unica’ qualità umana. (…)”” [Aldo Zanardo, Introduzione] [(in) Karl Marx Friedrich Engels, ‘La Sacra famiglia ovvero Critica della critica critica. Contro Bruno Bauer e soci’, 1967, a cura di Aldo Zanardo] [(1) Studia soprattutto Smith, Ricardo, James Mill, Malthus, John Ramsay MacCulloch, i fisiocratici, Destutt de Tracy, Say, Sismonde de Sismondi, Fréderic Skarbek, Buret, List, Wilhelm Schulz, Engels. Cfr. gli estratti relativi o le indicazioni relative in MEGA, I, III; (2) Cfr. A. Cornu, op. cit., pp. 198-199]
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- Articolo pubblicato:14 Aprile 2014