“La ricerca marxiana e le acquisizioni teoriche di Rjazanov avevano il segno delle discussioni e delle contese interne alla socialdemocrazia russa. In essa Rjazanov si caratterizzava come “occidentalista”. Il ruolo degli intellettuali russi nella vita politica del Paese e i problemi di organizzazione della socialdemocrazia russa furono al centro del suo interesse politico e del suo studio del marxismo, sia prima che dopo il 1905 (10). Lo sviluppo storico della Russia e le ricerche e le osservazioni di Marx sulla situazione russa e sulla politica estera dello zarismo presero il primo posto nelle sue riflessioni quando l’espansione zarista in Asia si scontrò con la Grande Potenza giapponese e la Russia dalle sue sconfitte all’estero sembrò spinta ad una crisi rivoluzionaria interna (11). La formazione di un movimento sindacale in Russia, nel corso della rivoluzione del 1905-1906, attirò il suo interesse sulla concezione marxiana del sindacato. I sindacati erano un’organizzazione di classe autonoma, che recepiva gli immediati interessi economici degli operai, unificava questi ultimi come classe e li metteva in grado di svolgere un’azione politica, o costituivano invece una forma di movimento necessariamente limitato, che doveva essere subordinato al partito operaio? (12). Anche lo studio degli scritti politici di Marx e di Engels e delle loro osservazioni sulla Russia, l’India e la Cina, avvenne sulla base di questo riferimento attuale alle lotte di classe in Russia. Sulla base di questi interessi politici, D.B. Rjazanov si formò come conoscitore e specialista del marxismo, del quale mise a disposizione del movimento operaio importanti ricerche politiche, saggi, lettere, che, dopo averli fatti venire alla luce dagli archivi che li conservavano, collocò nel loro contesto storico-politico. In base a ciò, nel 1920, il Partito comunista russo gli affidò l’organizzazione dell’Istituto Marx-Engels e l’edizione delle opere complete di Marx ed Engels (13). Le ‘Revelations of the diplomatic history of the 18th century’, che attirarono l’interesse di Rjazanov principalmente per la discutibile interpretazione che egli dava della trasformazione del dispotismo zarista in assolutismo, furono pubblicate dal 16 agosto 1856 fino al 1° aprile 1857 in tredici numeri di “The Free Press” di Londra. Gli articoli furono raccolti in volume a Londra, nel 1899, dalla figlia di Marx, Eleanor, col titolo di ‘Secret diplomatic history of the 18th century’. Questo scritto non fu inserito né nella ‘Marx-Engels Gesamtausgabe’ (MEGA), né nelle ‘Marx-Enges-Werk’ (MEW) (14). Del fatto che gli editori di osservanza marxista-leninista abbiano ignorato, o meglio sottratto al dibattito e proibito, questa esposizione marxiana dei fondamenti semiasiatici della storia russa, non si può far carico a D.B. Rjazanov. Egli ha riscoperto e interpretato questi articoli di Marx già nel 1909, nel saggio sulla ‘Origine del predominio della Russia in Europa’. Certo, egli rifiutò la caratterizzazione di Marx della storia russa e in tal modo polemizzò indirettamente anche con Plechanov, Lenin, Trotsky e la Luxemburg, i quali, stimolati dalla rivoluzione del 1905, si occuparono dei residui asiatici nella società e nello Stato; ma comunque egli sottopose alla discussione questa immagine che Marx aveva dato della Russia negli anni Cinquanta del XIX secolo. Nel 1918 apparve una traduzione russa dello scritto di Rjazanov del 1909. Nel 1917 Rjazanov lavorò, insieme a Luise Kautsky, all’edizione degli scritti e articoli di Marx e di Engels pubblicati tra il 1852 e il 1862 che trattavano della situazione in Inghilterra, di Palmerston, della guerra russo-turca, della rivoluzione spagnola, dell’India, della Cina e della Russia (15). Solo negli anni Cinquanta, dopo il XX Congresso del PCUS, gli scritti sulla crisi d’Oriente e sulla guerra di Crimea furono inseriti nelle “MEW””  [Bernd Rabehl, ‘La controversia all’interno del marxismo russo sulle origini occidentali o asiatiche della società, del capitalismo e dello Stato zarista in Russia’] [(in) Karl Marx, Storia diplomatica segreta del XVIII secolo, 1978] [(10) M.N. Pokrovskij, O russkom feodalizme, proizkhozdenije i karaktere absokjutizma v Rossii, in ‘Borba klassov’, n. 2, 1931 pp. 79 e sgg.; (11) Ibidem, p. 82; (12) M.N. Pokrovskij, Istoriceskaja nauka in borba klassov’, Mosca-Leningrado, 1933, p. 287; (13) Ibidem, p. 291; (14) A.M. Pankratova, op.cit., pp. 68 e segg; E. Oberländer, op. cit., pp. 69 e sgg.; (15) M.N. Dubrovskij, K voprosu o susnosti “asiatkogo” sposaba proizvodsto feodalizma, krepostnicestva i torgovskogo kapitala, Mosca, 1929, p. 162]