“Se l’inglese trasforma gli uomini in cappelli, il tedesco trasforma i cappelli in idee. L’inglese è Ricardo, ricco banchiere e grande economista; il tedesco è Hegel, semplice professore di filosofia all’Università di Berlino. Luigi XV, ultimo re assoluto, che rappresentava la decadenza della regalità francese, teneva addetto alla propria persona un medico che era contemporaneamente il primo economista di Francia. Questo medico, questo economista, rappresentava il trionfo imminente e sicuro della borghesia francese. Il dottor Quesnay ha fatto della economia politica una scienza; e l’ha riassunta nel suo famoso ‘tableau économique’. Oltre ai mille e uno commenti che sono apparsi su questo ‘tableau’, noi ne possediamo uno del dottore medesimo. E’ “L’analyse du tableau économique”, seguita da “sept observations importantes”. Il signor Proudhon è un altro dottor Quesnay. E’ il Quesnay della metafisica dell’economia politica. Ora la metafisica, la filosofia tutta intiera, si riassume, secondo Hegel, nel metodo. Sarà dunque necessario che tentiamo di chiarire alquanto il metodo del signor Proudhon che è per lo meno altrettanto oscuro quanto il ‘Tableau économique’. Per questo noi faremo sette osservazioni più o meno importanti. Se il dottor Proudhon non è contento delle nostre osservazioni, ebbene si farà abate Baudeau, e fornirà lui stesso “la spiegazione del metodo economico-metafisico”. Prima osservazione. “Noi non facciamo una ‘storia secondo l’ordine dei tempi, ma secondo la successione delle idee’. Le ‘fasi o categorie’ economiche, si ‘manifestano’ talvolta contemporaneamente, talvolta no. Ciò nondimento, le teorie economiche hanno la loro ‘successione logica’ e una loro ‘serie nell’intelletto’: è questo l’ordine che noi ci vantiamo di avere scoperto” (Proudhon, vol. I, p. 146). Decisamente il signor Proudhon ha voluto metter paura ai francesi, gettando loro in faccia delle frasi quasi hegeliane. Noi dobbiamo dunque fare i conti con due uomini, prima col signor Proudhon, poi con Hegel. Come si distingue il signor Proudhon dagli altri economisti? E Hegel, quale parte sostiene nell’economia politica del signor Proudhon? (…)”  [Karl Marx, Miseria della filosofia. Risposta alla Filosofia della Miseria del Signor Proudhon, 1969]