“La parabola è descritta con mano maestra da Marx, in tutte le sue tappe obbligate, nell’articolo ‘La borghesia e la controrivoluzione’ e nell”Autodifesa’ al processo di Colonia, e seguita giorno per giorno nei commenti della “Neue Rheinische Zeitung” di cui si troverà più oltre una scelta; ma i suoi redattori si erano resi conto fin dall’inizio che, passata la prima ebbrezza di marzo, l”ancien régime’ andava riguadagnando una posizione dopo l’altra senza scontrarsi in nessuna seria resistenza da parte liberale e democratica (godendo anzi della tacita connivenza di quest’ultima), e questo è tanto vero, che proprio perciò, e per ‘esplicita dichiarazione’, anticiparono all’1 giugno, l’apparizione del loro foglio, in origine prevista per l’1 luglio. E, da allora, non risparmiarono ‘nessun’ bersaglio sulla scena politica tedesca ed europea, non cingendo d’alloro, in pagine ardenti di passione, che “la fronte minacciosamente cupa” dei proletari in disperata lotta per salvare la propria vita e, con essa, far marciare avanti, non indietro, la ruota della storia, a Parigi e Vienna soprattutto. Facile bersaglio (ma chi, allora, in un modo o nell’altro non vi si prosternava davanti?) la “prode insipienza” degli uomini “con Dio per il Re e per la Patria”, il grigio corteo delle teste coronate e dei loro reggicoda tintinnanti di decorazioni o di sciabole, grevi di antenati o senza antenati, ligi ai loro pregiudizi e privilegi ma pronti a trasformarsi in mercanti di acquavite e barbabietole da zucchero: detengono il potere e lo difendono, è il loro diritto storico e il loro mestiere. La frusta della”Neue Rheinische Zeitung” è molto più crudele con gli “uomini nuovi”, con la pingue borghesia e i suoi Camphausen, Hansemann e relativi “Montesquieu” (l’articolo ‘Montesquieu LVI’ è, fra tutti quelli riprodotti in questo florilegio, uno dei più spassosi), questo “ordine” più vecchio che nuovo, “senza fede in se stesso, senza fede nel popolo, mugugnante verso l’alto, tremebondo verso il basso, egoista verso tutt’e due le parti e consapevole del proprio egoismo, rivoluzionario contro i conservatori, conservatore contro i rivoluzionari… energia in nessun senso, plagio in tutti i sensi, bassezza per mancanza di originalità, originalità nella bassezza….. senz’occhi, senza orecchie, senza denti, senza tutto” (quanto ai Soloni di Francoforte, il disprezzo è tale che appena, se non nei giorni delle questioni di fondo – il dibattito sulla Polonia, l’armistizio con la Danimarca, gli “affari austriaci” -, accade di sentirne parlare). E la “sinistra” democratica, l”eterna’ sinistra piccolo-borghese? Al nemico aperto basta una stoccata: all'”amico”, al “cugino”, non ne bastano due. E’ la “sinistra” democratica che si è assunta la parte di avanguardia; in realtà, essa copre la ritirata del “centro”, la copre con la sua retorica fumosa, coi suoi voli nell'”aereo mondo dei sogni” e le sue ricadute nel sordido mondo della “mediazione”, col suo “cretinismo parlamentare”. E’ “il terzo a reggere il sacco”” [Bruno Maffi, Presentazione] [(in) Karl Marx Friedrich Engels, Il Quarantotto. La “Neue Rheinische Zeitung”, 1970]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:19 Settembre 2013