“Il rapporto con Bebel, ad esempio, non è affatto un rapporto a senso unico paragonabile a quello di un pedagogo con il proprio obbediente e passivo discepolo; anzi, lo stesso Engels ha affermato più volte di non considerare questo rapporto come univoco, ed è andato ancora più in là affermando che si rifiutava di prendere posizione sulle questioni più importanti senza aver prima sentito l’opinione di Bebel. Dall’altro lato, Bebel si è più di una volta domandato se Engels conoscesse davvero la Germania dopo tanti anni di esilio; gli ha rimproverato di guardare a questa situazione nazionale “con i vecchi occhiali dell’esiliato” e gli esempi su questo versante, anche con una pregnanza politica singolarmente importante, potrebbero essere moltiplicati (15). Ma c’è di più: sul terreno specificamente politico le occasioni in cui la volontà, i desideri, le opinioni del vecchio Engels non vennero tenute in nessun conto sono moltissime: uno dei casi più noti è quello del testo ‘Può disarmare l’Europa?’ che non ebbe alcuna eco significativa presso la socialdemocrazia tedesca alla quale peraltro si rivolgeva; e ancora, ‘Per la critica del progetto di programma del partito socialdemocratico’ non può in nessun caso considerarsi come la formulazione vincente del programma; si può dire infatti che in tale processo Engels perse, in fondo, una battaglia. (16)” [Franco Andreucci, ‘Engels e l’affermazione del marxismo nella fase costituente della socialdemocrazia tedesca’] [(in) Annali. Vol. III. Il Congresso di Gotha: partito operaio e socialismo, Fondazione Lelio e Lisli Basso – Issoco, Roma, 1977] [(15) Su questo aspetto particolare del rapporto fra Engels e Bebel cfr. L. Longinotti, loc. cit., e in particolare le pp. 798-801); (16) N. Benvenuti, ‘Partito di massa e affermazione del marxismo in Germania: l’organizzazione di Halle e il Programma di Erfurt’, in ‘Movimento operaio e socialista, XXII, n. 1, 1977, pp. 45-48]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:11 Luglio 2013