“Marx aveva l’abitudine – così egli diceva – di “tastare il polso” ai suoi conoscenti socialisti, controllandone la coscienza e la forza di convinzione. Dopo aver fatto conoscenza con Lopatin (1), Marx scrive a Engels il 5 luglio 1870 cose oltremodo lusinghiere sul giovane socialista russo, ma aggiunge: “…Punto debole: ‘la Polonia’. Su questo punto Lopatin parla assolutamente così come un inglese, diciamo come un “cartista” inglese della vecchia scuola, parla dell’Irlanda”. Al socialista della nazione che opprime, Marx rivolge delle domande sul suo atteggiamento verso la nazione oppressa e scopre immediatamente un difetto ‘comune’ ai socialisti delle nazioni domininanti (inglese e russa): l’incomprensione dei loro obblighi socialisti verso le nazioni schiacciate, le rimasticature di pregiudizi presi alla borghesia della “grande potenza”” [V.I. Lenin, Gli anni della reazione e della ripresa rivoluzionaria, 1950] [(1) autore con N.F. Danielson della prima traduzione russa del ‘Capitale’, ndr]