Nell’elaborazione della teoria del comunismo scientifico, Marx procede sempre in stretto rapporto con l’elaborazione della teoria economica. I principi fondamentali del comunismo scientifico sono il risultato della prima grande scoperta di Marx – la concezione materialistica della storia, da lui elaborata, con Engels, verso la metà degli anni ’40 dello scorso secolo. Risultato a sua volta delle ricerche storiche ed economiche di Marx e di Engels, e base metodologica della futura teoria economica marxiana, la concezione materialistica della storia fornisce al tempo stesso il programma del successivo lavoro sull’economia politica. (…) Nel processo attraverso cui viene formulata la teoria del plusvalore – la seconda grande scoperta di Marx, compiuta tra il 1850 e il 1863 – viene innanzitutto dimostrata, e ribadita, la stessa concezione materialistica della storia, che da ipotesi geniale diventa teoria scientifica. E con ciò stesso viene suffragata la teoria del comunismo scientifico (2). (…) L’elaborazione e l’argomentazione della teoria del comunismo scientifico procede per gradi, parallelamente all’elaborazione della teoria economica. E così come questa può essere compresa soltanto nella sua evoluzione (…), le tesi marxiane sul comunismo scientifico, nate in periodi storici diversi, non possono essere affrontate senza stabilire alcun legame con il grado di maturità raggiunto, nei periodi corrispondenti, dalla dottrina economica di Marx. Ciò richiede che al loro esame si proceda nella successione storica in cui si son venute formando (3). La storia dell’elaborazione della dottrina economica, e quindi anche della teoria del comunismo scientifico, non finisce certo nel 1863. Nell’ultimo ventennio della sua vita, Marx non solo continua ad approfondire la teoria economica, ma prepara e pubblica tre edizioni del I volume del ‘Capitale’. Per tutto il periodo in cui fu attiva l’Associazione internazionale degli operai – la I Internazionale (1864-1872) – e anche in seguito, Marx si dedica all’elaborazione della politica economica della classe operaia, applicando le proprie concezioni alla soluzione dei problemi concreti della lotta di classe e costruisce la dottrina della futura società comunista” [Vitalij Vygodskij, Il pensiero economico di Marx, 1975, premessa] [(2) I problemi della dimostrazione del socialismo scientifico nel ‘Capitale’ sono stati esaminati in particolare in una serie di lavori di A.M. Rumjantsev (cfr. A.M. Rumjantsev, ‘Il Capitale di Marx e le basi scientifiche del socialismo’, in: ‘Marx e l’età contemporanea’, Mosca, 1968, pp. 112-132; dello stesso: ‘Il Capitale e i problemi economici del socialismo’, in ‘Il Capitale di Marx – Filosofia ed età contemporanea’, Mosca 1968, pp. 36-45; ‘Principi delle basi scientifiche del socialismo nel Capitale di Marx’, in ‘K. Marx e l’economia socialista’, Mosca, 1968, pp. 5-22; (3) “… Il partito al quale appartengo – scriveva Engels nel 1886 – non formula mai proposte prefabbricate. Le nostre opinioni sulle linee caratterizzanti la futura società non capitalistica rispetto all’attuale, discendono rigorosamente dai fatti e dai processi storici dello sviluppo e, al di fuori del nesso con questi fatti e processi, non hanno alcun valore teorico e pratico” (Engels a Edward R. Pease, in Marx-Engels, Werke, Bd. 36, Berlin, 1967, p. 429)]