“L’amicizia tra Marx ed Engels fu davvero eccezionale per la sua durata, la sua intensità, la sua ricchezza. Quando si incontrarono la prima volta erano poco più che ventenni: da allora in poi, e particolarmente dopo l’arrivo di Marx a Londra nel 1849 – e sino alla sua morte nel 1883 – era raro che passasse una settimana senza un incontro o una lettera. Karl Marx aveva un immenso rispetto per i giudizi di Engels, una costante ammirazione per le sue capacità intellettuali e le sue qualità personali; in tutto il significato della espressione, si può dire che essi fossero collaboratori e compagni. Tra tutti i visitatori di casa Marx, Engels era il più gradito: e fu in casa di Engels che, dopo la morte di Jenny e di Karl Marx, Lenchen Demuth andò a vivere. Dal punto di vista economico, fu l’aiuto di Engels che permise alla famiglia di Marx di sopravvivere. Sia Marx che Engels erano degli straordinari lavoratori e scrissero moltissimo. Dopo le prime opere scritte in collaborazione, ‘L’ideologia tedesca’ e il ‘Manifesto comunista’, Marx si dedicò particolarmente all’economia e alla storia, Engels alla filosofia e alle scienze naturali; o almeno così si potrebbe affermare. Ma porre la questione in questi termini sarebbe, per certi aspetti, inesatto. Da una parte tutta la loro opera fu, in una certa misura, frutto di collaborazione, e né l’uno, né l’altro si dette mai la briga di dire: “Questo l’ho fatto io”. Dall’altra era proprio della concezione sviluppata da Marx e da Engels sottolineare che la vita, il mondo, il pensiero umano non possono venir divisi in compartimenti stagni. Marx considerava come scienza ‘tutta’ la conoscenza sistematica che reggeva alla prova del tempo e dell’esperienza. La storia e l’economia politica, sebbene i loro risultati non possano venir controllati con la stessa precisione di quelli della fisica, o anche della biologia, sono anch’esse scienze. La vera filosofia è quella che risulta la più scientifica, in grado cioè di spiegare i dati della realtà e pertanto di formulare le leggi del suo funzionamento. Perciò le opere di Marx, quali ‘Il capitale’, ‘Per la critica dell’economia politica’, ‘La guerra civile in Francia’, o di Engels, quali l”Antidühring’ e ‘La dialettica della natura’, non possono venire classificate con l’etichetta di economia, politica, storia, scienza, ecc. Si tratta di ricerche sui vari aspetti del mondo e del suo funzionamento, e nessuno di tali aspetti può venire rigidamente separato dagli altri. Alcune delle osservazioni ‘filosofiche’ più rilevanti di Marx si trovano in libri che in apparenza trattano di economia; l”Antidühring’ di Engels, un libro che si fonda su un’ampia polemica filosofica contro il pensatore tedesco – che senza questo libro sarebbe oggi dimenticato – Eugen Dühring, contiene la più completa esposizione riassuntiva del pensiero ‘politico’ marxista, la sezione sul socialismo, su ciò che esso significa e su come siano mutate le idee intorno ad esso. Durante i trentaquattro anni passati a Londra, Marx non si occupò tuttavia soltanto di scrivere libri ed articoli. Le sue ricerche e i suoi scritti – il “lavoro scientifico”, come egli lo chiamava – occupavano la maggior parte del suo tempo e per mesi interi finivano per assorbirlo interamente; ma anche la pubblicazione del ‘Capitale’ non fu considerata da Marx come un fino in sé. Si trattava unicamente di un contributo alla lotta per trasformare il mondo” [Arnold Kettle, a cura di Mario Spinella, Karl Marx e la nascita del comunismo moderno, 1972]