“Abbiamo parlato di “scoperte” di scritti di Marx e di Engels e della nuova attenzione rivolta a scritti conosciuti, ma trascurati, o considerati prima con altro occhio o con diversa preoccupazione. Questa attività di ricerca, o di “filologia marxistica”, a dire il vero, era sempre continuata, specialmente ad opera di Franz Mehring, e poi del Riazanov: il primo gruppo degli scritti minori di Marx e di Engels, fino al 1848, era stato raccolto, di sulle prime pubblicazioni, e di sulle riviste, dal Mehring, nel 1902; il secondo gruppo, di scritti “minori”, ma sempre già pubblicati se pur dispersi in pubblicazioni occasionali o riviste, era stato pubblicato in Germania nel 1917 dal Riazanov, il quale a questa sua larga attività di indagine erudita dovette poi d’essere invitato a organizzare la biblioteca dell’Istituto Marx-Engels-Lenin di Mosca. Il volume edito dal Riazanov comprendeva le pubblicazioni dal 1848 al 1854. Ma né i tre volumi di Mehring (sono quattro, ma il quarto comprende la corrispondenza Marx-Lassalle, e scritti di Lassalle), né il grosso volume (o due volumi) del Riazanov comprendono gli “inediti” di Marx e di Engels che pure erano conservati negli archivi del Partito socialdemocratico tedesco, il quale era depositario, e ne lasciava cura, secondo le disposizioni di Engels, al Bebel e al Bernstein; i quali affidarono poi i materiali o al Mehring o al Kautsky, a seconda delle intenzioni e dei programmi di lavoro dell’uno e dell’altro. Di qui, nel 1907, il Kautsky trasse, in occasione di una ristampa dello scritto ‘Per la critica dell’economia politica’, la prima introduzione, che è quella alla quale Marx allude nell’altra più comunemente conosciuta e pubblicata nel 1859: questa sarebbe la seconda; la prima invece è del 1857 e presenta grande interesse proprio per il suo carattere generale e sintetico. Marx dice: “Sopprimo una introduzione generale che avevo abbozzato, perché dopo aver ben riflettuto mi pare che ogni anticipazione di risultati ancora da dimostrare disturbi, e il lettore che avrà deciso di seguirmi dovrà decidersi a salire dal particolare al generale”. Ma solo più tardi si cominciò a prestare attenzione a questo scritto, e una edizione non rimaneggiata si è avuta soltanto nel 1934, nell’edizione pubblicata in Isvizzera a cura del soprannominato Istituto. Gli scritti filosofici giovanili rimasero trascurati nonostante gli accenni di Marx stesso sempre in questa prefazione del 1859, e di Engels nel suo scritto su Ludwig Feuerbach. Veramente in esso si accenna soltanto alla ‘Ideologia germanica’: ma si può dire che le ricerche che hanno condotto alla scoperta degli altri scritti partano di qui” [Delio Cantimori, Studi di storia. Volume primo. Divagazioni sullo storicismo. Approssimazioni marxiste, 1976]