“(…) Tu sai che da un 3-4 anni a questa parte ci sono grandi polemiche fra gli storici prussiani e quelli austriaci per la pace di Basilea, perché Sybel ha sostenuto che la Prussia avrebbe dovuto concluderla perché in Polonia era stata tradita dall’Austria. Adesso Sybel riporta di nuovo una lunga storia in proposito nella sua ‘Historische Zeitschrift’, servendosi degli archivi austriaci. Mentre ogni riga dimostra come la Russia spingesse sia la Prussia sia l’Austria l’una contro l’altra e insieme le spingesse alla guerra contro la Francia del 1792, sfruttasse, ingannasse, dominasse entrambe, quello sciocco di un Sybel non se ne accorge affatto, ma cerca in tutta questa porcheria di inganni, rottura di accordi e infamie, in cui sono tutti egualmente coinvolti, una sola cosa: le prove che malgrado tutto l’Austria era ancora più infame della Prussia. Bestioni simili ancora non se ne erano visti. La sua rabbia si scaglia non contro la Russia, no, solo contro l’Austria, e perfino la politica russa, che in questo caso è evidentissima e chiara come il sole, egli se la spiega con motivi puerili come il malumore per la doppiezza austriaca. Dal Flerovski sembra risultare comunque che il crollo della potenza russa deve avvenire entro brevissimo tempo. Urquhart, certo, dirà che sono stati i russi a far scrivere il libro per gettare la polvere negli occhi al mondo intero” [Engels a Marx, 17 febbraio 1870] [in Carteggio Marx-Engels, VI (1870-1883), 1953]