“La “via prussiana” alla modernità capitalistica è caratterizzata dal “compromesso” tra gli Junker e il capitalismo e dal “tradimento” dei liberali tedeschi dopo il 1848. E’ questa una celebre visione propria di Marx, raccolta da una larga parte del pensiero democratico radicale russo della seconda metà del XIX secolo: ad esempio, dall’amico di Herzen, Dobroliubov, che negli anni ’60 parla dei possibili “binari tedeschi” della rivoluzione borghese in Russia. Ne parlarono, in seguito anche diversi populisti, cadetti, menscevichi. Neppure la “via americana”, come categoria storica, fu inventata da Lenin. (…) se ne parlava molto sulle riviste democratiche e socialiste russe negli stessi decenni.” [Francesco Benvenuti, ‘Lenin e il senso della rivoluzione in Russia’] [in AA.VV, Rivoluzioni. Una discussione di fino Novecento. Atti del convegno annuale SISSCO, Napoli, 20-21 novembre 1998] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]