“Questo enorme apparato organizzativo che i rivolgimenti politici borghesi non hanno fatto che perfezionare – ecco la celebre conclusione di Marx, in cui Lenin ha visto il contenuto essenziale della dottrina marxista dello Stato (Achzehnter Brumaire, Mew, 8, 197; cfr: Lenin, Stato e rivoluzione, p. 87) – non dovrà essere semplicemente “conquistato”, ma radicalmente “distrutto” dalla rivoluzione proletaria. (…) (“è nostro interesse e nostro compito rendere la rivoluzione permamente, sino a che tutte le classi più o meno possidenti non siano scacciate dal potere, sino a che il proletariato non abbia conquistato il potere dello Stato e l’associazione dei proletari (die Assoziation der Proletarier), non solo in un paese, ma in tutti i paesi dominanti del mondo non si sia sviluppata al punto che venga meno la concorrenza fra i proletari in questi paesi e finché almeno le forze produttive decisive non siano concentrate nelle mani dei proletari (dass […] die entscheidenden produktiven Kräften in den Händen der Proletarier konzentriert sind))” [K. Marx F. Engels, Ansprache der Zentralbehörde an den Bund vom März 1850, Mew, 7, 248])” [in Danilo Zolo, La teoria comunista dell’estinzione dello Stato, 1974] (pag 169-170)
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- Articolo pubblicato:28 Maggio 2012