“In conclusione, Carlo Marx osservava a proposito della esperienza del ’48 francese che “tacciando dunque di eresia “socialista” ciò che prima aveva esaltato come “liberale”, la borghesia confessa che il suo proprio interesse le impone di sottrarsi all”autogoverno’ (…); che per salvare la propria borsa essa deve perdere la propria corona, e la spada che la deve proteggere deve in pari tempo pendere come una spada di Damocle sulla propria testa” (1). Questa spada si chiamò allora Napoleone III; (…)”. (1) ‘C. Marx, Il diciotto brumaio, cit, pag 302 segg. Naturalmente Marx si riferisce qui al “cesarismo” (“al cesarismo regressivo”, come osserva Gramsci in una delle più belle note del ‘Machiavelli’) (…)’ [Vezio Crisafulli, ‘Vengono alla luce i limiti della democrazia borghese’, Rinascita, n° 7 Luglio 1951, pag 334-338]
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- Articolo pubblicato:17 Aprile 2012