“Dire che gli interessi del capitale e gli interessi della forza lavoro sono gli stessi, significa soltanto che il capitale e il lavoro salariato sono due termini dello stesso rapporto. L’uno condiziona l’altro, allo stesso modo che si condizionano a vicenda lo strozzino e il dissipatore” [K. Marx, Lavoro salariato e capitale]
“Con la separazione fra il processo di produzione immediato e il processo di circolazione è nuovamente e ulteriormente sviluppata la possibilità delle crisi, che si mostrava nella sua semplice metamorfosi della merce. Appena i due processi non si convertono per un flusso continuo l’uno nell’altro, ma si rendono indipendenti l’uno dall’altro, sopravviene la crisi.” [K. Marx, Teorie sul plusvalore, 1972-73]
“La pretesa avanzata dal signor Proudhon, che il capitale non sia prestato e non dia interesse, ma sia venduto come merce al suo equivalente come qualsiasi altra merce, equivale né più né meno che alla pretesa che il valore di scambio non diventi mai capitale, ma rimanga semplice valore di scambio: ossia, che il capitale non esista come capitale. Questa pretesa, che fa il paio con l’altra che il lavoro salariato rimanga la base generale della produzione, rivela un’allegra confusione sui concetti economici più elementari”. [K. Marx, Grundrisse, I, pag 309] [in Bollettino IC n° 20, 21, 22, 1974]