“Marx socialista è – per Croce – solo l’ uomo dei “ghirigori metafisici”; e sparita quella scorza emerge il Marx realista, e cioè semplicemente il ‘politico puro’. Il socialismo o comunismo di Marx è un accidente, perché l’ uomo politico è devoto solo e soprattutto alla causa dell’ effettualità: il suo problema è riuscire nel ‘fare’. Quel che Croce coglie e ritrova in Marx è dunque la sua “politica genialità”, e cioè l’ intuizione machiavellica; il resto è sempre stato da lui rifiutato. Il marxismo è stato sì – nell’esperienza di Croce – “un buon paio di occhiali”, ma un paio di occhiali che ha consentito al Croce di mettere a fuoco la realtà pratica sotto il segno della ‘concretezza’ e ‘effettualità’ dell’ azione.” [Giovanni Sartori, Stato e politica nel pensiero di Benedetto Croce. Una radiografia critica delle strutture essenziali della dottrina politica crociana, 1966]