“La scissione fra le ‘potenze mentali’ del processo di produzione e il lavoro manuale, la trasformazione di quelle in ‘poteri del capitale sul lavoro’, si compie (…) nella grande industria edificata sulla base delle macchine. L’abilità parziale dell’operaio meccanico individuale svuotato, scompare come un’infimo accessorio dinanzi alla scienza, alle immani forze naturali e al lavoro sociale di massa, che sono incarnati nel sistema delle macchine e che con esso costituiscono il potere del «padrone» (master)” [Libro I, XIII cap.]” [in Salvatore Costantino Aldo Zanca, Leggere Marx oggi, 2010]; “Mediante la sua trasformazione in macchina automatica, il mezzo di lavoro si contrappone all’operaio durante lo stesso processo lavorativo ‘quale capitale’, quale lavoro morto che domina e succhia la forza-lavoro vivente. La scissione fra le ‘potenze mentali’ del processo di produzione e il lavoro manuale, la trasformazione di quelle in ‘poteri del capitale sul lavoro’, si compie (…) nella grande industria edificata sulla base delle macchine. L’abilità parziale dell’operaio meccanico individuale svuotato, scompare come un’infimo accessorio dinanzi alla scienza, alle immani forze naturali e al lavoro sociale di massa, che sono incarnati nel sistema delle macchine e che con esso costituiscono il potere del «padrone» (master)” [Karl Marx, Il Capitale, Libro I, cap XIII, Macchine e grande industria. 5. La fabbrica”, Editori Riuniti, Roma 1973]