“Il piano [di Marx] continua con l’elencazione dei seguenti argomenti: “Dopo il capitale si dovrebbe trattare la proprietà fondiaria. Dopo questa il lavoro salariato. Presupposti tutti e tre, si dovrebbe trattare del movimento dei prezzi, quale è determinato dalla circolazione nella sua totalità interna. D’altra parte le tre classi intese come la produzione nelle sue tre premesse e forme fondamentali della circolazione. Poi lo Stato. (Stato e società borghese. – L’imposta o l’esistenza delle classi improduttive. – Il debito pubblico. – La popolazione. – Lo stato nella sua proiezione esterna: colonie. Commercio estero. Corso dei cambi. Denaro come moneta internazionale. – Infine il mercato mondiale. Egemonia della società borghese sullo Stato. Le crisi. Dissoluzione del modo di produzione capitalistico e della forma di società fondati sul valore di scambio. Reale porsi del lavoro individuale come sociale e ‘vice versa’)” (Marx, 1976-81, p. 187, trad.it. vol I, pp. 240 s.) ((1976-81), Ökonomische Manuskripte, 1857-58, in Marx-Engels-Gesamtausgabe, trad. it. ‘Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica, 2 voll, Firenze. 1968)” […] Marx decide di dare ‘solo’ le linee essenziali dei primi tre libri (capitale, rendita, lavoro salariato) secondo il piano dei sei (E) per poter parlare alla fine, nei redditi e le loro fonti, delle ‘tre classi’ sociali fondamentali del modo di produzione capitalistico (che, si ricorderà, nei ‘Principi’ di Ricardo erano menzionate addirittura nell”incipit’ della prefazione come dati di fatto): lavoratori salariati, capitalisti, rentier. Per fare questo deve avere ‘organicamente’ una teoria completa (almeno nelle linee essenziali) del capitale (come modo di produzione, come intero, come rapporto, come processo, i cui elementi costituenti sono lavoro salariato e capitale, forme storiche determinate che vanno ad assumere rispettivamente lavoro vivo e mezzi di produzione) e della rendita. […] Solo una parola, infine, sui restanti tre libri del piano dei sei (Stato, commercio estero, mercato mondiale): allo stato degli studi pare che Marx non avesse mai abbandonato in linea di principio l’idea di questo ulteriore sviluppo. Si è visto come semplicemente non fosse riuscito a portare a termine neppure il libro sul capitale nella sua forma articolata. Il progetto trascendeva semplicemente le forze di un solo individuo, per quanto geniale potesse essere (Jahn, 1986; Kogan, 1986)” [Roberto Fineschi, Un nuovo Marx. Filologia e interpretazione dopo la nuova edizione storico-critica (Mega²), 2008 ]