“(…) Per quanto riguarda Engels, egli non ebbe occasione, se non erro, di contrapporre, in modo speciale, sulla questione della causalità, il suo punto di vista materialistico alle altre tendenze. Egli non aveva nessun bisogno di far questo dal momento che si era separato da tutti gli agnostici nel modo più netto, sul terreno della questione capitale della realtà obiettiva del mondo esterno in generale. Ma, per chi ha letto un po’ attentamente le sue opere filosofiche, dev’esser chiaro che Engels non ammetteva neppur l’ ombra di un dubbio sull’ esistenza della legge obiettiva, della causalità della necessità della natura. Limitiamoci a qualche esempio. (…)”. [V.I. Lenin, Opere complete. 14. 1908, 1970]