“Marx a Weydemeyer. 1 febbraio 1859. Caro Weiwi, (…) E ora passiamo all’argomento principale. La mia ‘Critica dell’economia politica’ uscirà a fascicoli (il primo fascicolo tra 10 giorni da oggi) presso Franz Duncker, a Berlino (‘Bessersche Verlagsbuchandlung’). Solo lo straordinario zelo e la forza persuasiva di Lassalle hanno potuto indurre Duncker a questo passo. Si è però riservato una scappatoia. ‘Il contratto definitivo dipende dalla vendita del primo fascicolo’. Suddivido tutta l’economia politica i 6 libri: capitale, proprietà fondiaria, lavoro salariato, Stato, commercio estero, mercato mondiale. Il libro I sul capitale è composto di 4 sezioni. (…) Secondo capitolo: Il denaro ossia la circolazione semplice. 1. Misura dei valori (…). 2. Mezzi di circolazione (…). 3. Denaro. 4. I metalli nobili. 5. Teorie su mezzo di circolazione e denaro (…). In questi due capitoli viene contemporaneamente scalzato dalle fondamenta il socialismo proudhoniano, ora ‘fashionable’ (di moda) in Francia, il quale vuole conservare la produzione privata, ‘ma’ vuole ‘organizzare’ lo scambio dei prodotti privati, vuole la ‘merce’, ma non il ‘denaro’. Il comunismo deve, prima di ogni altra cosa, sbarazzarsi di questo «falso fratello». Ma, a prescindere da ogni fine polemico, tu sai che l’analisi delle forme semplici del denaro è la parte più difficile, perché più astratta, dell’economia politica. Spero di conquistare al nostro partito una vittoria scientifica. Ma esso da parte sua deve mostrare ora se è abbastanza numeroso da comperare un numero di copie sufficiente a placare gli «scrupoli di coscienza» dell’editore. Dalla vendita del primo fascicolo dipende il proseguimento dell’impresa. Non appena ho un contratto definitivo, tutto è ‘all right’ (in ordine). Salve, Tuo K. Marx” (pag 220-222) [Karl Marx, ‘Per la critica dell’economia politica’, Editori Riuniti, Roma, 1979, appendice: ‘Lettere a proposito “Per la critica dell’economia politica”]