“La necessità del partito è legata per i membri del KAPD ad un fenomeno di volontà: cercare di accelerare il processo di formazione della coscienza, per tendere ad invertire il corso degli avvenimenti. In effetti, secondo loro, se il proletariato non fosse riuscito a portare a termine la sua missione storica, l’umanità sarebbe sprofondata nella barbarie. Questa tesi era già stata sostenuta da Rosa Luxemburg (1). C’è in questa volontà di superare la mentalità socialdemocratica il riconoscimento della condizione reale del proletariato. Non si tratta d’altra parte della barbarie di cui parla Morgan e, sulle sue orme, Engels, e neanche del periodo delle invasioni barbariche (benché vi furono affermazioni concernenti un possibile ritorno ad uno stadio simile all’età della pietra), ma barbarie nel senso che il trionfo del capitale significherà una crescita dell’oppressione degli uomini, la loro distruzione, una negazione sempre più terribile della loro umanità. Perché il potere del capitale è il potere dell’inumano. Questa alternativa fu ripresa da Trotsky, dalla scuola di Francoforte (Adorno consacra delle pagine magnifiche a questa questione). In Francia fu la rivista ‘Socialisme ou Barbarie’ (1948-’65) a metterla al centro delle sue ricerche teoriche e dell’azione che essa promuoveva. La barbarie venne precisata questa volta attraverso l’esistenza nella società sovietica dei campi di concentramento. (2)” [Jacques Camatte, Verso la comunità umana. Scritti dal 1968 al 1977, 1978] [(1) “Il socialismo è in questo momento la sola speranza dell’umanità. Al di sopra delle mura che stanno crollando della società capitalistica fiammeggiano a lettere di fuoco le parole del Manifesto comunista: Socialismo o decadenza nella barbarie! (Sozialismus oder Untergang in der Barbarei!)” (R. Luxemburg, “Que veut Spartacus?”, in ‘Spartacus et la Commune de Berlin (1918-1919), Cahiers de Spartacus, Paris, 1949, p. 90; “Was will der Spartaksbund?”, in ‘Die Rote Fahne’, Berlin 14 dicembre 1918; ora in R. Luxemburg, ‘Gesammelte Werke, Dietz Verlag, Berlin, 1974, p. 443). In effetti nel ‘Manifesto del partito comunista’ (…), Marx-Engels non hanno mai affermato una simile alternativa: Rosa Luxemburg cita sicuramente a memoria. In vari punti del ‘Manifesto’ si affronta la questione della barbarie, ma non la si trova mai opposta al socialismo. In seguito, altri autori (tra cui Adorno) hanno pure affermato che Marx avrebbe esplicitamente parlato di socialismo o barbarie, ma essi non hanno mai un riferimento che consenta di trovare nell’opera di Marx o Engels l’origine spazio-temporale della famosa alternativa (cfr. in particolare V. Fay-Altvater – J.M. Vincent, ‘En partant du Capital’, Anthropos, Paris, 1968). Marx ha più volte messo in evidenza fino a qual punto la società in cui domina il modo di produzione capitalista fosse triviale, al di sotto delle antiche società in cui il fine della produzione era l’uomo stesso. Ne ‘La guerra civile in Francia’ (1871) egli ironizza sul fatto che la borghesia si vanta di aver superato la legge del taglione instaurando il diritto, e dimostra fino a che punto la repressione che essa opera si imparenti all’antica “vendetta”, decuplicata in forma di violenza dai mezzi moderni di cui dispone; egli parla di stato selvaggio, efferatezza (Wildheit). Il concetto di barbarie nella misura in cui designa un periodo della storia umana, è un concetto estraneo alla teoria marxista. Engels ebbe certamente ragione di mostrare l’importanza dell’opera di L.H. Morgan, di mettere in evidenza come questi, indipendentemente da lui stesso e da Marx, avesse scoperto dei principi fondamentali del comunismo; egli ebbe torto nell’annettere il concetto di barbarie di Morgan (al pari di quello di selvaggio o di civilizzazione). Infatti, oltre alle ambiguità già segnalate, ogni traccia del modo di produzione e della forma della comunità umana vi sono eluse. Invece, i concetti utilizzati da Marx per la seriazione-periodizzazione (che non implica in alcun modo un unilinearismo) integrano i dati precedenti. Abbiamo: le comunità comuniste primitive (e non il comunismo primitivo, termine abbastanza impreciso); le comunità asiatiche (forme asiatiche) e, in seguito, per quanto concerne l’occidente, lo schiavismo della società antica, il feudalesimo, il modo di produzione capitalistico. Appare quindi abbastanza improbabile che Marx abbia parlato di “socialismo o barbarie”. Che egli abbia evocato l’eventualità di una regressione è ampiamente possibile. Lo studio storico mostrerebbe la validità di un tale processo. Indichiamo brevemente due esempi in cui si ebbe regressione a uno “stadio anteriore”: l’Italia alla fine del medioevo, in seguito allo spostamento delle vie di comunicazione, vede il modo capitalista ostacolato nel suo sviluppo, e subisce un certo ritorno al feudalesimo; la Germania dopo la Guerra dei trent’anni (1618-48). Che Marx abbia posto l’eventualità di una regressione prova semplicemente – al livello in cui affrontiamo la questione – com’egli non fosse un illuminista, secondo cui il progresso è cumulativo e continuo. Engels non ha evocata in modo netto l’alternativa: socialismo o barbarie, ma: socialismo o distruzione della società: “In altri termini: ciò deriva dal fatto che le forze produttive generate dal modo di produzione capitalista moderno, al pari del sistema di ripartizione di beni che esso ha creati, sono entrati in contraddizione flagrante con questo stesso modo di produzione, e ciò a un grado tale che diviene necessario un rovesciamento del modo di produzione e di ripartizione eliminando tutte le differenze di classe, se non si vuole vedere perire tutta la società” (Anti-Dühring); (2) Nella confutazione delle tesi di ‘Socialisme ou Barbarie’ Amadeo Bordiga fa osservare – in stretta coerenza con la periodizzazione di Morgan-Engels – che sarebbe stato opportuno parlare dell’alternativa: Socialismo o civiltà, in luogo di Socialismo o barbarie. A questo proposito egli riprendeva la tesi essenziale di Marx-Engels: i barbari hanno rigenerato l’occidente” (cfr. “Avanti, barbari!”, in Battaglia comunista, 1951, n. 2)”]
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- Articolo pubblicato:20 Aprile 2013