“Per sviluppare l’analisi, sarebbe stato utile un confronto con una fase del capitalismo che, pur essendo diversa da quella imperialistica, avesse già sviluppato almeno in parte, quelle caratteristiche che l’autore considerava così decisive. E ancora più importante, agli occhi di Lenin, sarebbe stato rinvenire negli scritti di Marx ed Engels – come appunto avvenne – un’analisi adeguata per l’Inghilterra e per il suo predominio mondiale nel periodo “aureo” della libera concorrenza. Nel ‘Piano del libro’ non c’è traccia di questo problema; gli estratti di Lenin dei testi relativi di Marx ed Engels sono contenuti nel quaderno ‘omicron’ e nel quaderno ‘Imperialismo’, nell’ultima parte dei ‘Quaderni’. Essi vengono poi utilizzati alla fine del capitolo VIII, ‘Parassitismo e putrefazione del capitalismo’; e più diffusamente al centro de ‘L’imperialismo e la scissione del socialismo’, quasi che Lenin si rendesse sempre più conto della loro importanza (1). Come scrive Lenin in questo articolo, “Le due tendenze, direi perfino i ‘due’ partiti del movimento operaio contemporaneo, che si sono così palesemente scisse in tutto il mondo dal 1914 al 1916, furono già ‘studiate da Engels e da Marx in Inghilterra’, per ‘decine’ di anni, all’incirca dal 1859 al 1892. Né Marx né Engels sono vissuti fino all’epoca imperialistica del capitalismo mondiale… Ma, già a partire dalla seconda metà del secolo XIX, la particolarità dell’Inghilterra era che in essa si trovavano per lo meno ‘due’ tratti caratteristici fondamentali dell’imperialismo: 1) colonie sterminate e 2) profitti monopolistici (per effetto della posizione monopolistica dell’Inghilterra sul mercato mondiale). Sotto entrambi gli aspetti la Gran Bretagna era allora un’eccezione fra i paesi capitalistici; Engels e Marx, analizzando questa eccezione, dimostrarono in modo assolutamente chiaro e preciso il suo ‘legame’ con la vittoria (temporanea) dell’opportunismo nel movimento operaio inglese” (V.I. Lenin, L’imperialismo e la scissione, pp. 109-10). Questo, è chiaro, rappresenta per Lenin il punto decisivo; quello su cui egli potrà innestare la sua tesi del parassitismo come radice economica dell’ascesa dell’opportunismo all’interno della socialdemocrazia. Seguono così nel testo “stralci abbastanza ampi” di ben dieci testi, prevalentemente lettere, che Lenin riporta “affinché i lettori possano studiarli nel loro ‘complesso’… Vale la pena di meditarci sopra attentamente. Perché sta qui il ‘nocciolo’ della tattica del movimento operaio che ci viene dettata dalle condizioni oggettive dell’epoca dell’imperialismo” (Ivi, p. 111). L”excursus’ inizia con una lettera di Engels a Marx del 7 ottobre 1858 in cui parla dell'”effettivo imborghesimento progressivo del proletariato inglese, di modo che questa nazione, che è la più borghese di tutte, sembra voglia portare le cose al punto di avere un’aristocrazia borghese e un proletariato borghese accanto alla borghesia. In una nazione che sfrutta il mondo intero ciò è in un certo qual modo spiegabile”. Segue poi una lettera di Engels a Sorge del 21 settembre 1872 in cui si parla di un voto di biasimo del Consiglio Federale della Prima Internazionale contro Marx perché questi aveva detto che “i capi del movimento operaio inglese si sono venduti”. Inoltre il 4 agosto 1874 Marx scrive a Sorge: “Per quanto riguarda gli operai delle città… [inglesi], non ci resta che dolerci che tutta la banda dei capi non sia capitata in parlamento. Questa sarebbe la giusta via per liberarsi di tale canaglia”. E ancora Engels a Marx l’11 agosto 1881 parla delle “pessime trade unions inglesi, che si lasciano guidare da uomini… venduti alla borghesia, o per lo meno pagati”. Engels a Kautsky il 12 settembre 1882: “Mi chiedete cosa pensano gli operai inglesi sulla politica coloniale? Lo stesso di quel che pensano sulla politica in generale. Qui non c’è un partito operaio; ci sono soltanto conservatori e liberal-radicali, e gli operai usufruiscono tranquillamente con essi del monopolio coloniale dell’Inghilterra e del suo monopolio sul mercato mondiale” (2). Dopo la morte di Marx, Engels continuò in queste analisi; tuttavia, insieme alla denuncia dell’opportunismo troviamo ora, nelle citazioni di Lenin, anche sintomi di un certo risveglio di massa. In una lettera del 1889 Engels scrive “Quel che c’è … [in Inghilterra] di più ripugnante è “la rispettabilità”…borghese penetrata nella carne e nel sangue degli operai”. Ma poi in una del 1890: “il movimento marcia in avanti ‘sotto’ la superficie, abbraccia strati sempre più vasti, e anzitutto fra la massa ‘più oscura’ che finora non si era mossa; non è ormai lontano il giorno in cui quella massa ‘ritroverà sé stessa’”. E ancora in due lettere del 1891: “Con l’insuccesso del sindacato dei lavoratori del porto, che si è sciolto, le “vecchie” trade unions conservatrici, ‘ricche’ e appunto per ciò pusillanimi, restano sole sul campo di battaglia”; ma vengono già battute, nello stesso anno, a Newcastle “ed i giornali borghesi riconoscono la sconfitta del ‘partito operaio borghese'” (3)” [Luca Meldolesi, La teoria economica di Lenin. Imperialismo e socialismo nel dibattito classico, 1914-1916, 1981] [(1) Nel quaderno ‘Imperialismo’ (di cui la data è incerta) si trovano soltanto gli estratti della lettera di Engels a Kautsky del 12/9/1882 che Lenin aveva rinvenuto in appendice a ‘Socialismo e politica coloniale’ di Kautsky (cfr. ‘Quaderni cit., pp. 640-2 e nota 349) (…); (2)  V.I. Lenin, L’imperialismo e la scissione del socialismo, 1916, pp. 110. Le due lettere di Engels a Marx a cui si riferisce Lenin sono contenute rispettivamente in: Marx e Engels, Opere complete, 1973, vol. XL, pp. 372-4 e Marx-Engels, ‘Carteggio’, 1972, vol. VI, p. 523; vol. 33, p. 634 e vol. 35 (1967), p. 356; (3) V.I. Lenin, L’imperialismo e la scissione, 1916, pp. 110-111; Le tre lettere (di Engels a Sorge del 7 dicembre 1889 – Opere cit., ed. tedesca; vol 37 (1967), p. 320; – di Engels a Sorge del 19 aprile 1890 – Ivi, p. 393;  – e di Engels a Sorge del 4 marzo 1891 – Opere, cit., ed. tedesca, vol. 38 (1968), p. 45 -) corrispondono a una situazione di risveglio di massa di cui Engels parla anche nella Prefazione del 1892 alla ‘Situazione della classe operaia in Inghilterra’ (…)”]