“Torniamo ora al nostro Weydemeyer appena sbarcato in America. Il primo problema ‘politico’ da affrontare è la fondazione della rivista che tanto stava a cuore a Marx. E questi, il 19 dicembre 1851, diciassette giorni dopo il ‘coup d’Etat’, già gli promette per il successivo martedì (23 dicembre, il giorno della partenza del piroscafo) nientemeno che ‘Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte’ (1). Anche Engels, Freiligrath, Wolff e altri promettono articoli per il giornale che sarebbe naturalmente uscito in lingua tedesca e che avrebbe avuto un titolo estremamente esplicito, “Die Revolution”. Il fattivo e febbrile entusiasmo di Marx, tanto più sorprendente in un periodo di grandi difficoltà personali, era veramente straordinario se si pensa che egli stava scrivendo al buio il suo capolavoro storiografico-politico per una problematica rivista di tedeschi emigrati negli Stati Uniti senza denaro, una rivista, si badi bene, che in primo luogo avrebbe dovuto proporsi di tenere alto il livello della rissa tra le contrapposte e litigiose fazioni del ‘deutsches Exil’. (…) Il ’18 Brumaio’ andò così a rilento: il 13 febbraio Marx prometteva a Weydemeyer altri due capitoli dell’articolo che si stava vistosamente ingrandendo. Jenny Marx, in un poscritto, aggiungeva, tra le altre cose: “Mio marito crede che i suoi articoli sulla Francia, cui si aggiungeranno altri 2 articoli, offrirebbero la materia migliore per un piccolo opuscolo dato il loro grande interesse attuale, se non altro come continuazione dei suoi articoli sulla “Revue”” (2). Intanto ‘Die Revolution’ aveva cominciato coraggiosamente ad uscire. Il primo numero del 6 gennaio 1852 conteneva in testa una breve, ma significativa, dichiarazione firmata proprio da Weydemeyer (…). Il numero conteneva inoltre una prima parte di un saggio di Weydemeyer sui partiti in Europa e, tra le altre cose, un pezzo di un articolo di Marx sulle crisi commerciali del 1845-47 già uscito sulla “Neue Rheinische Zeitung. Politisch-ökonomische Revue”, rivista redatta a Londra, stampata ad Amburgo e indicante sul frontespizio anche New York, perché Marx ed Engels già allora facevano affidamento su un’ampia diffusione tra gli emigrati tedeschi in America. In chiusura veniva annunciata la pubblicazione del ’18 Brumaio'” [Bruno Bongiovanni, Da Marx alla catastrofe dei comunismi. Traiettorie e antinomie del socialismo, 2000] [“(1) Cfr. K. Marx a J. Weydemeyer, lettera del 19 dicembre 1851, in OC XXXVIII p. 607; (2) Poscritto di Jenny Marx a JL Weydemeyer, lettera del 13 febbraio 1852, in OC XXXIX, p. 518. la “Revue è ovviamente l’edizione londinese della “Neue Rheinische Zeitung”. In realtà, come si avrà modo di vedere, c’è una notevole differenza tra i ‘Klassenkämpfe’ (se si eclude il quarto e d ultimo capitolo) ed il ’18 Brumaio”]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:14 Marzo 2013