“Davanti agli occhi di Marx la storia si presenta come un intiero [‘ein Ganzes’]. Muovendo da una condizione originaria, costituita da una comunità priva di potere costrittivo, dove gli uomini erano uguali ma la coscienza in letargo e qualsiasi progresso tecnico assente, il cammino della storia è passato attraverso il peccato originale della divisione del lavoro, della proprietà privata, delle differenze di classe ed è pervenuto ad uno sviluppo potente del sapere e del potere, particolarmente mirabile nell’epoca della borghesia, che ha apportato la tecnica moderna. Tale corso proseguirà fino alla condizione finale, che sarà la restaurazione della comunità nella eguaglianza di tutti gli uomini, ossia una società priva di forza costrittiva e dunque priva di Stato, la quale permetterà un nuovo inaudito dispiegamento della potenza e della creatività umana nella libertà. La storia dell’evoluzione del lavoro è la chiave che apre la via alla comprensione di tutta la storia. Le leggi economiche non sono leggi eterne, ma riguardano volta a volta un grado del modo di lavoro e della sua forma sociale. Sono leggi storicamente condizionate, che si formano e passano. Il metodo che consente di comprendere questo movimento è la dialettica, che in quanto forma del nostro pensiero insieme coglie la cosa stessa. Rovesciandosi nel contrario, ogni apparente sussistere è strappato alla sua quiete, fino a quando sarà raggiunta la sintesi perfetta nella libertà armonica di tutti. Fino al quel momento ogni fase storica genera le forze che portano al suo superamento. Questo movimento genera lo Stato come funzione della violenza nell’interesse della classe via via dominante, genera le ideologie in quanto pensieri che la giustificano, ma anche la scienza e la tecnica, le quali costituiscono un acquisto perenne che un giorno sarà posto al servizio della società senza classi. Marx cercò di fondare, verificare e confermare con cognizioni economiche e sociologiche quanto abbiamo riassunto. Ma in ogni dettaglio, nelle sue ampie e penetranti raccolte di materiale, nelle sue ingegnose teorie economiche, lo ispira una fondamentale consapevolezza: la storia è matura, si trova immediatamente innanzi all’ultimo capovolgimento, che apporterà la verità, la giustizia e la libertà della società senza classi” [Karl Jaspers, Ragione e antiragione nel nostro tempo, 1970]
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- Articolo pubblicato:13 Aprile 2012