‘Shakespeare rileva nel denaro particolarmente due proprietà: 1. è la visibile deità, il tramutamento di ogni qualità umana e naturale nel suo opposto, la generale confusione e perversione delle cose, la conciliazione delle impossibilità; 2. è l’universale prostituta, l’universale mezzana di uomini e popoli. La perversione e la confusione di ogni qualità umana e naturale, la congiunzione delle impossibilità, la possanza divina, del denaro consistono nella sua essenza di estraniata, spogliantesi e alienantesi essenza generica (Gattungwesen) degli uomini. Esso è il potere espropriato dell’ umanità. Ciò ch’io non posso come uomo, ciò che non possono dunque tutte le mie sostanziali forze individuali, lo posso mediante il denaro. Il denaro fa così di ognuna di queste forze essenziali qualcosa ch’essa non è, il suo contrario’. (K. Marx) (in S.S. Prawer, La biblioteca di Marx)

(K. Marx) (in S.S. Prawer, La biblioteca di Marx)