‘In secondo luogo, però, la storia si fa in modo tale che il risultato finale balza sempre fuori dai conflitti di molte volontà singole, di cui ciascuna viene determinata da una folla di condizioni speciali d’esistenza. Esistono dunque innumerevoli forze che s’incrociano, esiste un numero infinito di parallelogrammi di forze da cui esce una risultante, l’ avvenimento storico, che può essere considerato a sua volta come il prodotto di una forza che agisce come un tutto, in modo incosciente e cieco. Perché ciò che ogni singolo vuole viene impedito da ogni altro singolo, e ciò che ne risulta è qualcosa che nessuno ha voluto. Così la storia procede sinora a guisa d’un processo naturale ed è anche sottoposta sostanzialmente alle stesse leggi di sviluppo. Ma per il fatto che le singole volontà non raggiungono quello che vogliono, ma si fondono in una media generale, in una risultante comune, per questo non si può concludere che esse debbono essere fatte uguali a zero. Al contrario, ognuna contribuisce alla risultante ed è quindi compresa in essa’. (Friedrich Engels, Lettera a Joseph Bloch, 21 settembre 1890) (in Opere scelte, 1971)
(Friedrich Engels, Lettera a Joseph Bloch, 21 settembre 1890) (in Opere scelte, 1971)