“Nella stessa opera (1) Lenin si mostra perfettamente consapevole di quel legame tra materialismo e metodo scientifico, cui si accennava sul finire del paragrafo precedente. “Questa idea del materialismo, – egli scrive infatti a proposito della teoria di Marx di un processo storico-naturale di sviluppo delle formazioni economico-sociali, – era già, di per sé, un’idea geniale. S’intende che ‘per il momento’ si trattava ancora soltanto di un’ipotesi, ma di un’ipotesi tale che creava per la prima volta ‘la possibilità di un atteggiamento rigorosamente scientifico verso i problemi storici e sociali’. Sino ad allora i sociologi, che non riuscivano a discendere fino ai rapporti più semplici, fino ai rapporti primordiali, come sarebbero i rapporti di produzione, e che affrontavano direttamente l’indagine e lo studio delle forme giuridiche e politica, urtavano nel fatto che queste forme sono originate da queste o quelle idee del genere umano in un determinato periodo, e si arrestavano qui: ne risultava che i rapporti sociali sembravano consapevolmente edificati dagli uomini. (…) Il materialismo ha data un criterio completamente oggettivo, separando “i rapporti di produzione” come struttura della società e dando la possibilità di applicare a questi rapporti quel criterio scientifico generale della reiterabilità, la cui applicazione alla sociologia era negata dai soggettivisti. (…)””. ((1) Lenin, Che cosa sono gli amici del popolo, Opere, 1955) [Silvano Tagliagambe] [in Bellone Enrico Geymonat Ludovico Giorello Giulio Tagliagambe Silvano, Attualità del materialismo dialettico, 1978]