“D’altra parte, è noto che il Marx del ‘Capitale’ – sociologo, economista e storico dell’economia – dedicò vigile attenzione ai problemi del “mercato mondiale”, studiando il contrasto nascente fra le prospettive tecniche della produzione, avviate e rafforzate dal capitalismo, e le “barriere sociali” imposte dall’esistente formazione economica e sociale. Nel mercato mondiale, secondo Marx (1867), poteva anche essere “indifferente” il carattere di produzione delle merci, frutto di capitale industriale ovvero di apparati primitivi. Per Marx, la produzione e il commercio capitalistico, sempre a livello mondiale, avevano avuto come conseguenza immediata lo “sfruttamento” del lavoro salariato, in un primo tempo del lavoro nelle regioni sconvolte dalla rivoluzione industriale quindi sull’intero pianeta, «su popoli come quello cinese, indiano, arabo, ecc.». Aggiungeva Marx (‘Il Capitale’, Libro II, cap. I): la produzione capitalistica di merci, in un secondo tempo, «là dove essa ha affondato le sue radici, distrugge tutte le forme della produzione di merci fondate o sul lavoro personale del produttore o soltanto sulla vendita del prodotto eccedente come merce. All’inizio essa generalizza la produzione di merci e poi trasforma gradualmente tutta la produzione di merci in produzione capitalistica». Quindi nel 1873 (nella terza edizione del Libro I del ‘Capitale, cap. VII) riprendendo le parole di un deputato alla Camera dei Comuni, Marx fece un’osservazione pregnante e confermata dalla posteriore vicenda della crescita economica mondiale: «Oggi siamo un bel pezzo più avanti grazie alla concorrenza del mercato mondiale, sorta da allora [secolo XVIII]. Il membro del Parlamento Stapleton dichiara ai suoi elettori: “Se la Cina diventa un grande paese industriale, non vedo come la popolazione operaia europea possa sostenere la lotta senza scendere al livello dei suoi concorrenti» (“Times”, 3 settembre 1873)». Marx così concludeva: «Il fine auspicato dal capitale inglese non è più il salario continentale ma il salario cinese»” [Gian Mario Bravo, La globalizzazione. Scelte politiche e democrazia’, (in) ‘Comunità, individuo e globalizzazione. Idee politiche e mutamenti dello Stato contemporaneo’, a cura di Giovanna Cavallari, Carocci, Roma, 2001]
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- Articolo pubblicato:2 Aprile 2025