“Gli economisti antisemiti del XX secolo costruirono il loro sapere intorno alla contrapposizione fondamentale tra ‘schaffendes’ e ‘raffendes Kapital’, capitale produttivo, nazionale, ariano da una parte e capitale predatorio, internazionale, ebraico dall’altra. Di questo dualismo economico, che già iniziava a prendere forma nella ‘Nationalökonomie’ del secolo precedente, il concetto marxiano di capitale rappresenta, nella sua struttura logica e sistematica unitarietà, la più puntuale confutazione. Per i regimi antisemiti del Novecento, la distinzione teorica fra i due tipi di capitale era funzionale al progetto di sopprimere la lotta di classe istigando tutti i ceti produttivi della nazione (lavoratori e industriali) a una reazione compatta contro i parassiti della finanza globale. Ma non si sente forse ripetere ancora oggi, da destra come da «sinistra», che la radice di tutti i nostri problemi starebbe nel predominio della speculazione finanziaria internazionale sulla «economia reale»? (49). Come se questa cosiddetta economia reale fosse già, di per sé, un sistema razionale, stabile, ed equo, come se tutte le crisi e le ingiustizie economiche di cui siamo testimoni fossero conseguenza di espedienti fittizi; come se l’indebitamento dei popoli e delle nazioni non fosse una funzione vitale e imprescindibile dell’espansione produttiva che quei medesimi popoli e quelle medesime nazioni ciecamente perseguono. Al contrario, insistendo sul carattere cristiano piuttosto che ebraico del capitale, Marx segnala che l’oggetto della sua critica non è tanto un modo di appropriarsi della ricchezza, quanto un modo di produrla. L’antisemitismo prende di mira i parassiti della società moderna; Marx il principio stesso della sua produttività. Incita i lavoratori di tutti i paesi a lottare e a scioperare – non contro qualche nemico reale o presunto del lavoro umano, ma contro la forma astrattamente «umana» del loro stesso lavoro. Spiega e dimostra che il potere che li opprime non è quello del denaro, il Dio unico e geloso di Israele, ma quello del capitale. Il Dio trino e amoroso dell’umanità universale. Il contributo critico di Marx alla riformulazione della questione sociale consiste principalmente nel porre la questione della ‘forma’ sociale della produzione, ossia della sua trasformabilità. Intende mostrare che ogni emancipazione reale, ogni trasformazione storica della società deve necessariamente passare attraverso la trasformazione del suo modo di lavorare. Nel far ciò non si stanca di mettere in guardia da teorie, utopie e programmi di tutti i colori politici che millantano altri tipi di ‘soluzione’ della questione sociale, tali da lasciare immutato il lavoro. L’antisemitismo moderno associa capitalismo e giudaismo attraverso il denaro come termine medio. Marx non insegna soltanto che il capitale è un sistema di produzione di merci assai più che un sistema di potere del denaro. Né si limita ad aggiungere che per un tale sistema è «il cristianesimo», non il giudaismo, la religione più confacente” (pag 398-399) [Manuel Disegni, ‘Critica della questione ebraica. Karl Marx e l’antisemitismo’, Bollati Boringhieri, Torino, 2024] [(49) C’è anche chi, non contento di propagare queste opinioni economiche, si spinge ad attribuirle, con tato di impudiche virgolette, a «Carlo Marx»: «Marx ci descrive così una società catturata dal “feticismo del denaro”, presa cioè dalla vertigine di volere accumulare soldi senza l’intermediazione della produzione materiale e del lavoro umano. Fino al punto di affermare che lo sviluppo del capitalismo finanziario può portare ad una condizione in cui ‘l’uomo cessa di essere schiavo dell’uomo per divenire schiavo della cosa-denaro’ … Anche chi ritiene superata la definizione di Marx (capitale fittizio) concorda sul giudizio che la finanza speculativa ha finito per volgersi contro lo sviluppo delle forze produttive e contro l’economia reale generando un conflitto crescente che va oltre quello tra imprenditore e operaio e contrappone la finanza globale a ‘gli individui realmente attivi nel processo di produzione, dall’imprenditore al dirigente all’ultimo lavoratore giornaliero’», Massimo D’Alema, ‘Keynote speech’, Second World Congress on Marxism, Peking University, Beijing, 2018, https//www.italianieuropei.it/en/ie-online/item,4037-second-world-congress-on-marxism-keynote-speech.html]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:15 Marzo 2025