“Subito dopo il suo arrivo, Marx si gettò in una frenetica attività politica. Partecipò infatti alla fondazione di un Comitato di profughi che diede inizio a una campagna di raccolta fondi a favore dei rivoluzionari fuoriusciti dalla Germania. In effetti si riuscirono a rastrellare aiuti in denaro, ma Marx personalmente, a prescindere da un’unica eccezione, non prese mai niente per sé e per la sua famiglia, perché ciò era incompatibile con il suo orgoglio e perché voleva evitare qualsiasi sospetto di arricchimento personale. Parallelamente, progettò un nuovo mensile, ma con la vecchia testata: «Neue Rheinische Zeitung Politisch-Ökonomische Revue» (Nuova gazzetta renana. Rivista politica-economica. La rivista sarebbe dovuta diventare la cassa di risonanza delle sue idee rivoluzionarie, perché nn aveva nessuna intenzione di rinunciare senza opporre resistenza, solo a causa dell’emigrazione coatta all’influenza dell’opinione pubblica che nel frattempo si era conquistato in Germania. In effetti, visto che non disponeva di doti pratiche e inizialmente parlava appena l’inglese, non aveva nessun’altra possibilità di guadagnare del denaro. L’unica opportunità per sfamare la sua famiglia gliela offriva il mercato patrio, quello a lui noto della stampa tedesca. Poteva tuttavia prevedere che ogni redazione tedesca avrebbe corso un notevole rischio politico, pubblicando contributi di un noto comunista e rivoluzionario come lui. Quindi era d’uopo fondare una propria rivista che operasse dall’Inghilterra. Ad Amburgo trovò un editore relativamente liberale, indipendente dalla Prussia, e nel corso dell’anno 1849 pubblicò cinque numeri. L’editore tuttavia non si dimostrò molto affidabile: procrastinava per motivi poco chiari la stampa dei fascicoli, cosa che faceva arrabbiare gli abbonati, ed era poco corretto nei conteggi, tanto che Marx dovette chiudere la rivista senza aver ottenuto alcun beneficio economico. Marx riattivò inoltre i suoi rapporti con la ‘Lega dei comunisti’ a Londra. Quando durante l’anno della rivoluzione del 1848 in Germania vigeva libertà d’opinione e di stampa, Marx considerava la ‘Lega’ superflua e ne aveva sciolto senza esitare la comunità di Colonia. Adesso invece cercò di infondere nuova vita alla ‘Lega’ e, mediante i suoi contatti con amici di Colonia, di ricostruire a Londra la comunità” (pag 185-186) [Uwe Wittstock, ‘Karl Marx dal barbiere. La vita e l’ultimo viaggio di un rivoluzionario tedesco’, Edt, Torino, 2018]