“Così, la tendenza stilistica fondamentale di Lenin è la lotta contro le “frasi”, contro la “verbosità”, contro le “grandi parole”. Uno dei suoi intenti di sempre, formulato già nel 1903, è quello di «smascherare la verbosità e la mistificazione, ovunque si riscontrino, nei “programmi” degli avventurieri rivoluzionari, negli orpelli della loro letteratura, o nelle prediche elevate sulla verità delle verità, sulla fiamma purificatrice, sulla purezza cristallina, e su molte altre cose» (Iskra, 1903, n. 48, e ‘Opere’, IV, 245). Tutto ciò che sa di “poeticità” o di sublime filosofia, suscita in Lenin sdegno e derisione. In questo senso egli è ascetico e austero come Tolstoj. Se il suo stile viene considerato sullo sfondo di quell’altro stile filosofico e pubblicistico tanto pomposo che predomina in seno all”intelligencija’ russa agli inizi del XX secolo (V.I. Solovev, Merezkovskij, Berdjaev, ecc.), la differenza diverrà particolarmente palese. Lenin evita qualsiasi astrazione, definendola “chiacchiera”. Egli protegge le grandi parole dal logorio quotidiano, dalla loro trasformazione in semplici nomi: «La dittatura è una grande parola. E le grandi parole non devono essere gettate al vento» (Izvestija, 1918, n. 85 e ‘Opere ‘, XV, 215). (…) Lenin ricorre abbastanza spesso a proverbi latini, apprezzandone, a quanto pare, la concisione e la potenza espressiva. È da notare che il proverbio viene spesso accompagnato da un vero e proprio commento, che riprende la costruzione latina… La tendenza fondamentale di Lenin – quella di adoperare nel linguaggio scritto e oratorio le forme del linguaggio colloquiale quotidiano – non si limita al settore lessicale, ma abbraccia anche quello della sintassi, dell’intonazione. La consueta forma oratoria delle ripetizioni sintattiche che formano il periodo s’incontra in Lenin abbastanza di frequente, però questi periodi, uniti al lessico usato normalmente da Lenin, non rivestono un carattere patetico, “elevato”, ma realizzano semplicemente l’intonazione di una violenta affermazione categorica, agendo come periodici colpi di maglio: «’Con un partito saldo e bene organizzato’, un singolo sciopero può trasformarsi in una dimostrazione politica, in una vittoria politica sul governo. ‘Con un partito saldo e bene organizzato’ , l’insurrezione in una data località può trasformarsi in una rivoluzione vittoriosa (…)»” (pag 140-141) [B. Ejchenbaum, ‘Tendenze stilistiche fondamentali nel linguaggio di Lenin’, (in) ‘Rassegna Sovietica’, Roma, n. 4, ottobre-dicembre 1969 (numero speciale dedicato a Lenin)] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]