“Nel nostro tempo tutto sembra essere gravido del proprio polo opposto. Noi vediamo che le macchine, le quali posseggono la meravigliosa forza di ridurre e rendere più proficuo il lavoro umano, recano agli uomini fame e indigenza. Nuove, e fino ad ora sconosciute, fonti di ricchezza grazie a strani ed incomprensibili incantesimi, si trasformano in fonte di povertà. Le vittorie della tecnica sembrano acquistate al prezzo della degradazione morale. Sembra che, nella misura in cui l’umanità sottomette a sé la natura, l’uomo diventa schiavo di altri uomini oppure schiavo della propria viltà. Persino la luce pura della scienza non può, evidentemente, che splendere sullo sfondo tenebroso dell’ignoranza. Tutte le nostre scoperte e l’intero nostro progresso sembrano condurre al fatto che le forze materiali si dotano di vita intellettuale, mentre la vita umana, privata del suo lato intellettuale, viene degradata al rango di mera forza materiale. Questo antagonismo tra l’industria moderna e la scienza, da un canto, e la povertà moderna e la decadenza, dall’altro, questo antagonismo tra le forze produttive e i rapporti sociali della nostra epoca è un fatto tangibile, inevitabile e indiscusso. Determinati partiti si lagnano di ciò; altri vogliono liberarsi dalla tecnica moderna, per liberarsi in tal modo dai conflitti moderni; i terzi prefigurano che un progresso così significativo nell’industria deve immancabilmente completarsi di un regresso parimenti significativo in politica. Noi, dal canto nostro, non perdiamo l’orientamento circa la natura di quello spirito astuto, il quale si manifesta costantemente in tutte queste contraddizioni. Noi sappiamo che le nuove forze della società per poter agire nel modo dovuto hanno bisogno solo di una cosa: esse devono appartenere a uomini nuovi, e questi uomini nuovi sono gli operai” (pag 71-72) [Dal discorso di Marx pronunciato a Londra il 14 aprile 1856 in occasione dell’anniversario del giornale “The Peoples Paper” (a) (pag 71-72), (in) Marx, Engels, Lenin, ‘Libertà e democrazia. Il centralismo democratico nel sistema socialista’, Napoleone editore, Roma, 1976)] [(a) Marx venne invitato come rappresentante ufficiale dell’emigrazione rivoluzionaria a Londra il 14 aprile 1856, ad un banchetto organizzato in occasione del quarto anniversario del giornale cartista ‘The people’s Paper. Approfittando del diritto concessogli di parlare per primo, egli pronunciò un discorso sul ruolo storico-mondiale del proletariato]