Il 23 giugno (1848). “Oggi i combattenti di febbraio si battono fra loro e – cosa mai successa – non c’è più indifferenza, ogni uomo capace di portare le armi combatte veramente, ‘nella’ barricata o ‘davanti’ alla barricata. Gli eserciti che si combattono nelle strade di Parigi sono forti quanto gli eserciti che parteciparono alla battaglia delle nazioni di Lipsia. Questo solo dimostra l’enorme importanza della rivoluzione di giugno. Ma passiamo alla descrizione della lotta stessa: Secondo le nostre notizie di ieri dovevamo credere che le barricate fossero state innalzate senza molto metodo. I rapporti dettagliati di oggi dimostrano il contrario. Mai le opere difensive degli operai sono state eseguite con tale sangue freddo, con tale metodo. La città si divideva in due campi. La linea di divisione partiva dal confine nord-est della città, scendeva da Montmartre fino alla porta di Saint-Denis, da qui discendeva rue Saint-Denis, attraversava l’Île de la Cité, costeggiava rue Saint-Jacques fino alla Barrière. Ciò che si trovava ad est di questa linea era occupato e fortificato dagli operai; dalla parte ovest la borghesia attaccava e riceveva i suoi rinforzi. Da primo mattino il popolo cominciò ad innalzare in silenzio le sue barricate. Erano più alte e più solide che mai. Sulla barricata all’entrata del faubourg Saint-Antoine sventolava un’immensa bandiera rossa. (…) La violenza della lotta cresceva dappertutto. Finché fece giorno si sparò da tutte le parti col cannone; più tardi ci si limitò al fuoco dei fucili che continuò fino a tarda notte. Ancora alle 11 si sentiva risuonare la marcia generale in tutta Parigi, e a mezzanotte si sparava ancora verso la Bastiglia. La piazza della Bastiglia e tutti i suoi accessi erano completamente nelle mani degli insorti. Il faubourg Saint-Antoine, centro della loro forza, era saldamente trincerato. Sul boulevard, dalla rue Montmartre fino alla rue du Temple, si trovavano folte masse di cavalleria, di fanteria, di guardia nazionale e di guardia mobile. Alle 11 di sera si contavano già più di mille morti e feriti. Questa fu la prima giornata della rivoluzione di giugno, una giornata senza pari negli annali rivoluzionari di Parigi. Gli operai parigini hanno lottato completamente da soli contro la borghesia armata, contro la guardia mobile, la guardia repubblicana riorganizzata e contro le truppe di linea di tutte le armi. Hanno sostenuto la lotta con coraggio senza precedenti, uguagliato solo dalla brutalità, anch’essa senza precedenti, dei loro avversari. Si diventa indulgenti verso un Hüser, un Radetzky, un Windischgrätz, vedendo come la borghesia parigina si presta, con vero entusiasmo, ai massacri organizzati da Cavaignac. Nella notte dal 23 al 24, la Società per i diritti dell’uomo, che era stata ricostituita l’11 giugno, decise di usare l’insurrezione a vantaggio della ‘bandiera rossa’ e, di conseguenza, di prendervi parte. Ha dunque tenuto una riunione, deciso le misure necessarie e nominato due comitati permanenti” (pag 169-171) [Karl Marx, ‘Il 23 giugno’, ‘Neue Rheinische Zeitung’, n. 28, 28 giugno 1848] [(in) Marx Engels, Opere. Volume 7. Scritti marzo-novembre 1848, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2020]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:15 Marzo 2021