“Ma il movimento organizzato danese – almeno quello urbano, che in secondo tempo si estende alle campagne – nasce soprattutto grazie all’azione di Petersen [Niels Lorents Petersen, 1814-1894, ndr], che nella primavera del 1868 e poi due anni più tardi compie viaggi «ufficiali» per conto del consiglio generale a Copenhagen, e funge da primo tramite fra i militanti e le leghe locali, sia con Becker [Johann B. Becker, ndr] a Ginevra sia con il centro londinese, e partecipa – nell’aprile 1870 – alla fondazione di una «società democratica», dalla quale, pochi mesi più tardi, viene germinata la sezione danese dell’Internazionale (10). Due sono i protagonisti, contornati da numerosi altri militanti in prevalenza di provenienza operaio-artigiana, cui spetta il merito di aver organizzato politicamente i lavoratori danesi, coll’intento di giungere alla fondazione del partito socialdemocratico, che sarebbe nato da lì a poco: è però di Engels l’intuizione e in paritempo la constatazione dell’importanza dell’organizzazione contadina in Danimarca, elemento di cui in effetti il movimento tiene sempre gran conto. Sophus Theodor Pihl (1840-1888) è falegname, percorre tutta l’Europa e milita nel movimento lassalliano in Germania (1863); di poi, sempre in contatto con i gruppi socialisti, lavora in Svizzera, in Francia, in Norvegia (qui anni più tardi concluderà la sua esistenza quale attivista nel locale movimento sindacale). Tornato dal 1870 in Danimarca, si impegna nell’organizzazione internazionalista; rappresenta la Danimarca al Congresso internazionale dell’Aja del 1872, dove approva, a nome dei compagni danesi, l’operato del Consiglio generale e di Marx (11). Personaggio centrale e noto, di origine piccolo-borghese e con una formazione universitaria, funzionario delle poste e poi istitutore, in rapporto con Marx e con Engels, è Louis Albert François Pio (1841-1894), al quale si fanno ascendere la nascita e il primo rapido sviluppo del movimento socialista in Danimarca, ma ai cui atteggiamenti contradditori sono anche da imputare il blocco dopo i successi iniziali e il ristagno del movimento per alcuni lustri (12). L’avvio dell’agitazione internazionalista coincide con le vicende parigine della primavera del 1871, con la caduta della ‘Commune’ e, naturalmente, con l’enorme eco degli avvenimenti” [Gian Mario Bravo, Le origini del socialismo in Scandinavia, (in) Critica marxista, n. 5, settembre-ottobre 1987] [(10) Cfr. i verbali delle riunioni del Consiglio generale del 5, 12 e 26 apriel 1870 (…); (11) Cfr. il ‘Comte rendu du congrès’ (1872), in ‘La Première Internationale’, a cura di Jacques Freymond, Gèneve, 1964, vol. II, pp. 329, 363 e molti altri luoghi (…); (12) Cfr. E. Helms, op. cit., pp. 28-37; Claus Larsen, ‘Louis Pio, baggrund og. udvikling 1868-1871, in ‘Arbog for arbejderbevaegelsens historie’, Kobenhavn, 1972, n. 2, pp. 7-70 (…)]