“Per essere trattato in un opuscolo il problema va diviso in quattro grandi sezioni: A. La dittatura del proletariato come nuova forma di lotta di classe del proletariato (in altri termini: sua nuova fase, con nuovi compiti). B. La dittatura del proletariato come distruzione della democrazia borghese e creazione della democrazia proletaria. C. La dittatura del proletariato e le particolarità dell’imperialismo (o della fase imperialistica del capitalismo). D. La dittatura del proletariato e il potere sovietico. Piano di elaborazione di queste quattro sezioni: I. (A) La dittatura del proletariato come nuova forma della lotta di classe del proletariato. 1. La ragione principale per cui dei «socialisti» non comprendono la dittatura del proletariato è che essi non portano fino in fondo l’idea della lotta di classe (cfr. Marx, 1852) (19). La dittatura del proletariato è la ‘continuazione’ della lotta di classe del proletariato in forme ‘nuove’. Qui sta l’essenziale ed essi non lo capiscono. Il proletariato, come classe ‘a sé continua’ a condurre da solo la lotta di classe. 2. Lo Stato è soltanto uno ‘strumento’ del proletariato nella sua lotta di classe. Una specie di ‘manganello, rien de plus!’ Vecchi pregiudizi sullo Stato (cfr. ‘Stato e rivoluzione’). Nuove forme di Stato: tema della sezione B; qui lo si affronta appena. 3. Le forme della lotta di classe del proletariato durante la sua dittatura non possono essere quelle di prima. ‘Cinque’ nuovi compiti (principali) e rispettivamente cinque nuove forme: 4. (1). Spezzare la resistenza degli sfruttatori (…). (2). Guerra civile (…). (3). “Neutralizzazione” della piccola borghesia, e soprattutto dei contadini (…). (4). “Utilizzazione” della borghesia (Gli “specialisti” (…). (5). Formazione di una nuova disciplina. La dittatura del proletariato e i sindacati (…)” (pag 79-81) [V.I. Lenin, ‘Sulla dittatura del proletariato’, settembre-ottobre 1919, pubblicato nel 1925; (in) V.I. Lenin, ‘Opere’, XXX. Settembre 1919 – aprile 1920, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2002] [(19) Lettera di K. Marx a J. Weidemeyer del 5 marzo 1852] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]