“La pubblicazione nel 1960 di ‘Produzione di merci a mezzo di merci’ ha costituito un punto di svolta nel dibattito sulla teoria del valore e dei prezzi. La rivalutazione, ad opera di Sraffa, del concetto classico e marxiano di “prezzo di produzione” e la soluzione dell'”errore” tradizionalmente attribuito alla marxiana trasformazione dei valori in prezzi, se da un lato hanno tracciato le basi per una critica di fondo alla teoria marginalista, dall’altro hanno posto alcuni grossi quesiti alla teoria marxista: qual è il rapporto tra l’eredità marxiana e la ricerca di Sraffa? Il recupero del concetto di “prezzo di produzione” avviene alla luce del ripudio o della riaffermazione della teoria del valore-lavoro? Sono le formulazioni sraffiane il fondamento di una nuova critica dell’economia politica, all’altezza del capitalismo monopolistico?” (in apertura, presentazione editoriale); “Un’altra affermazione che dovrebbe costituire la base per una critica dello schema di Sraffa è la seguente. Si sostiene che Sraffa “sopprime la vendita della forza-lavoro” (8) (sic!), in quanto non distingue nel salario la parte che copre la sussistenza dei lavoratori dalla parte che supera tale livello e permette ai lavoratori di appropriarsi di una quota del ‘sovrappiù’; con ciò Sraffa farebbe un’opera di mistificazione teorica del rapporto tra operai e capitalisti. Per quanto in questo lavoro non abbiamo trattato in modo approfondito le questioni connesse alla teoria della distribuzione, quel che abbiamo detto è comunque sufficiente per mostrare che una simile critica è priva di senso. Certo Sraffa non introduce nel suo schema un’equazione che definisca la relazione tra salario e livello della sussistenza (…); egli intende limitare la trattazione della distribuzione del reddito allo studio dell’influenza che variazioni della distribuzione hanno sui prezzi di produzione; all’interno di questo specifico problema, nel quale il salario si presenta come una semplice variabile, la trattazione della sussistenza non è necessaria. D’altra parte è stata mostrata più sopra l’opportunità di introdurre nello schema di Sraffa un’equazione che ponga in relazione il salario con il livello della sussistenza, per chiarire la trattazione del salario in quanto prezzo di quella specifica merce che è la forza-lavoro. Abbiamo visto (9) quindi che l’introduzione di una simile equazione non modifica i risultati fondamentali dello schema di Sraffa riguardo alla teoria dei prezzi di produzione (10). Inoltre i risultati che si trovano nell’ipotesi del salario pagato posticipatamente sono sostanzialmente i medesimi che si trovano nell’ipotesi di salario pagato anticipatamente (11)” (pag 111-112) [Claudio De Vincenti, ‘Marx e Sraffa. Note su un dibattito di teoria economica’, Bari, 1978] [(8) M. A. Lebowitz, ‘La crisi attuale della teoria economica’, ora in ‘Problemi del socialismo’, n. 21-22, 1974 pp. 384-6; (9) Cfr. Appendice II; (10) Cfr. anche G. Rodano, ‘La teoria del prezzi da Marx a Sraffa’, Cooperativa Editrice Economia e Commercio, Napoli, 1976, pp. 41-51; per la discussione dell’esistenza di soluzioni e per la relazione inversa tra salario e saggio del profitto, cfr. ivi, pp. 69-73. Per la costruzione del sistema tipo nel caso di esplicitazione dell’equazione della sussistenza, si veda A. Roncaglia, ‘Sraffa e la teoria dei prezzi, Laterza, Bari, 1975, pp. 95-101; (11) Ad esempio per la riduzione a quantità di lavoro con il salario pagato anticipatamente si veda G. Rodano, ‘La teoria’, cit., pp. 139-40]
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- Articolo pubblicato:12 Maggio 2017