“In questi ultimi tempi i signori Professori tedeschi sono stati indotti a rivolgermi qualche attenzione da ogni parte, anche se in maniera insulsa: A. Wagner, per esempio, in un opuscolo sulla proprietà fondiaria. Held (Bonn) in un opuscolo sulle casse di credito agricolo nella provincia renana. Lange (‘Über die Arbeiterfrage’, etc [Sulla questione operaia etc.] 2a edizione) (1), mi elargisce grandi elogi, ma allo scopo di darsi importanza. E’ che Lange ha fatto una grande scoperta. Tutta questa storia dev’essere subordinata a una sola grande legge naturale. Questa legge della natura è la ‘frase fatta’ (l’espressione di Darwin così usata diventa una semplice frase), [‘struggle for life’], [la lotta per la vita], mentre il contenuto di questa frase è la legge malthusiana della popolazione o ‘rather’ [piuttosto] della sovrappopolazione. Invece dunque di analizzare la ‘struggle for life’ quale si manifesta storicamente nelle diverse forme sociali determinate, non si trova niente di meglio che convertire ogni lotta concreta in una formula: ‘struggle for life’, e di sostituire questa stessa formula con le «elucubrazioni malthusiane sulla popolazione». Bisogna ammettere che si tratta di un metodo efficacissimo… per ignoranza e torpore mentale, pretenzioso, sufficiente e che si spaccia per scienza. Quel che lo stesso Lange dice sul metodo hegeliano e sull’uso che ne faccio è veramente puerile. Tanto per cominciare non capisce ‘rien’ [nulla] del metodo hegeliano ed ancor meno del modo critico con cui l’applico. In un certo qual modo mi ricorda Mosè Mendelssohn (2); questo prototipo del chiacchierone scrisse un giorno a Lessing (3) per chiedergli come potesse venirgli in mente di prendere ‘au serieux’ [sul serio] questo «cane morto di Spinoza». Lange si stupisce analogamente che Engels, io, etc. prendiamo sul serio questo cane morto di Hegel, mentre i vari Büchner, Lange, Dühring, Fechner, etc. – ‘poor deer’ [povere bestie], si affannano a dire che essi l’hanno sotterrato da molto tempo. Lange ha l’ingenuità d’affermare che io mi «muovo con la più rara libertà» nella materia empirica. Egli non mette in dubbio che questa «libertà di movimento nel soggetto» non è nient’altro che una parafrasi del ‘metodo’, il modo di trattare il soggetto, cioè il ‘metodo dialettico’…” [Marx a Kugelmann, 27 giugno 1870] [(in) Marx Engels, ‘Lettere sul capitale’, Roma, 1969] [(1) F. Lange ‘Die Arbeiterfrage. Ihre Bedeutung für die Gegenwart und Zukunft’. (La questione operaia. Sua importanza per il presente e l’avvenire). 2a edizione riveduta e ampliaa, Winthertur, 1870; (2) Filosofo tedesco del XVIII° secolo; (3) Scrittore e critico tedesco]
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- Articolo pubblicato:9 Marzo 2017