“A partire dal 1865 [Marx ed Engels] rivolsero quindi la loro attività in direzione della Germania nel senso di promuovere, con l’aiuto di ex-membri della Lega dei Comunisti o di oppositori della Associazione Generale degli Operai Tedeschi, sezioni dell’Internazionale nelle principali città della Germania. Per quanto le leggi emanate nella Confederazione all’indomani della rivoluzione del 1848-49 vietassero l’associazione di società tedesche ad organismi internazionali, si è potuto dimostrare come il lavoro di Marx e di Engels riuscisse a promuovere sezioni dell’Internazionale in numerosi centri e in quasi tutte le più importanti città della Germania (65). Tanto rilievo prese, ad un certo punto, l’organizzazione dell’Internazionale in Germania, che Marx nel 1866 ne affidò la cura, per conto del Consiglio Generale dell’Associazione, a Johann Philipp Becker, il democratico rivoluzionario, veterano del 1848, che aveva collaborato con Garibaldi nella spedizione dei Mille. La riscoperta della funzione di J. Ph. Becker è stata probabilmente la più importante novità dei nuovi studi sull’Internazionale: la ristampa del ‘Vorbote’, l’organo dell’Internazionale che egli venne pubblicando a Ginevra tra il 1866 e il 1871, e gli studi che intorno a lui sono stati compiuti, hanno messo in evidenza quale importanza egli abbia avuto, tra il 1866 e il 1868, nel sollevare il prestigio dell’Internazionale in Germania (66)” [Ernesto Ragionieri, Il marxismo e la Prima Internazionale, Roma, 1965 (estratto)] [(65) Si veda per questo aspetto un altro fascicolo speciale dei ‘Beiträge zur Geschichte der deutschen Arbeiterbewegung’, Sonderheft zum 100. Jahrestag der Gründung der I. Internationale, con rinvio ad una serie di lavori pubblicati negli anni precedenti da H. Gemkow, R. Dublek, e altri; (66) Il fatto più importante è stato costituito dalla riproduzione fotostatica del ‘Vorbote’ (Berlin, Zürich, 1963, 3 voll.), alla quale è stato preposto il saggio di E. Engelberg, ‘Fragen der Demokratie und des Sozialismus’, già citato. Ma numerosi e interessanti anche i saggi e i riferimenti a J. Ph. Becker contenuti nei fascicoli speciali già citati]