“Spartaco, i cristiani e la caduta sociale dello schiavismo. 60) Con la disfatta di Spartaco ai piedi del Vesuvio si ebbe in una sola volta la disfatta politica e sociale degli schiavi e il regime sociale dello schiavismo restò al potere. Ma la vittoria delle successive repressioni di Diocleziano sui Cristiani, veri cospiratori politici e di classe, comporta non il rassodarsi del regime schiavista, ma sotto l’aspetto del trionfo della nuova religione, la caduta sociale di questo regime, e successivamente l’avvento del feudalesimo medioevale. Comprendere la controrivoluzione per preparare la rivoluzione. 61) Quando ci si chiede perché Engels, dopo la sconfitta della rivoluzione del 1848, si accinse a scrivere ‘La guerra dei contadini’ e studiò la loro sconfitta del 1525, capiamo che occorre comprendere la controrivoluzione per preparare la rivoluzione di domani. Lo stesso ci spetta di fare oggi non isolando un settore o un problema, ma inquadrandolo nel contesto dell’insieme. Così la borghesia poté, nel secolo scorso, inneggiare alle molteplici e ricordate disfatte precedenti, nel costruire la sua definitiva vittoria. Così anche il proletariato che – come dice Marx ne ‘Le lotte di classe in Francia’ (12), non la vittoria ma una serie di disfatte “abilitano” al suo trionfo nel mondo – grazie al suo partito di classe, vincerà ripresentandosi quale esso fu al principio della sua lotta e nelle formule programmatiche, lapidarie, insuperate perché insuperabili, contenute nel ‘Manifesto dei Comunisti'” [(Amadeo Bordiga), Lezioni delle controrivoluzioni, 1981] [(12) Cfr. K. Marx, Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850, cap. I, ‘Dal febbraio al giugno 1848]