“Riferendosi alla formula con la quale Engels, nell’Antidühring, preconizza che il “governo sulle persone” sarà alfine sostituito dalla “amministrazione delle cose”, Kelsen (1) crede di poter obiettare che, poiché le “cose” saranno sempre amministrate da “persone”, la direzione dei processi produttivi, peraltro destinati a divenire sempre più complessi, non potrà prescindere dal governo sulle persone. L’obiezione ha un valore apparente e capzioso. Essa non tiene conto che, per Marx, già nella formazione economico-sociale capitalistica non sussistono più, a rigor di termini, “rapporti di dipendenza personale” (ossia forme di governo sulle persone), essendo subentrata “l’indipendenza personale fondata sulla dipendenza relativamente alle cose”: dove le “cose” sono insieme cose e generalizzati rapporti sociali di produzione. Ed ecco la risposta che vanifica l’obiezione di Kelsen conferendole, nel contempo, il solo senso plausibile: il governo sulle cose sarà il governo che gli uomini potranno finalmente esercitare sui loro ‘rapporti sociali di produzione'” [Giuseppe Prestipino, Sulle origini dello Stato in Engels, (in) ‘Critica marxista’, n° 6, novembre-dicembre 1970] [(1) H. Kelsen, La teoria comunista del diritto, tr. it 1956 p. 75. Una critica al Kelsen da un punto di vista marxista si trova in U. Cerroni, Marx e il diritto moderno, 1962, pp. 121 e segg., e in V. Gerratana ‘Democrazia e Stato di diritto’, in ‘Società’, n. 6, 1961]