“Allo scopo di diffondere una miglior conoscenza del socialismo le edizioni ‘Avanti!’, di ‘Critica Sociale’ e perfino le case vicino al partito, ma non di partito come la Nerbini, accanto a ‘Il Capitale’ di Marx, agli scritti di Kautsky e di Bebel, pubblicavano con grande rilievo i romanzi utopistici degli americani E. Bellamy, ‘La vita nel 2000’ e W. Morris, ‘La terra promessa’, ‘La quintessenza del socialismo’ di Schaffle, ‘Il socialismo’ di Benoit Malon, scritti di anarchici come Kropotkin e Reclus e di socialisti utopisti come Proudhon. Panorama editoriale nel quale un posto di primo piano avevano anche scrittori come De Amicis, Hugo, Zola e perfino Tolstoi, il cui “comunismo cristiano” predicava il ritorno alla natura contro il male della società politica ed i pericoli morali della società industriale. In questo contesto, dove erano in generale scarsamente conosciuti perfino gli scritti giovanili di Marx sul problema del rapporto “uomo-natura” a maggior ragione era quasi certamente ignota la ‘Dialettica della natura’, il manoscritto elaborato da Engels nei suoi ultimi anni, sotto l’impulso del forte sviluppo delle scienze naturali e dell’opportunità di integrarne le scoperte nel corpus teorico marxiano, e purtroppo rimasto incompleto. Inoltre secondo quanto afferma anche uno studioso prestigioso del marxismo quale E.J. Hobsbawm, non solo tale scritto fu considerato fin dal 1895 “così poco in accordo con gli sviluppi delle scienze” da venire all’epoca escluso dall’edizione delle opere complete di Marx e di Engels, ma “nell’età della II Internazionale non vi fu nulla di paragonabile all’intenso interesse per il marxismo di molti eminenti scienziati manifestatosi negli anni ’30 di questo secolo”. A parte qualche caso sporadico quindi, in tutta la cultura europea sottolinea ancora l’Hobsbawm “i contatti fra scienze naturali e marxismo debbono essere considerati piuttosto biografici e marginali, e l’argomento può essere trascurato”. Questa puntualizzazione di ordine generale va quindi tenuta ben presente nell’escludere la possibilità di un’influenza della ‘Dialettica della natura’ sul primo socialismo italiano cui giunse solo il riferimento che ne fece Engels nella prefazione della seconda edizione dell’Antidühring (1885)” [Ariane Landuyt, La ‘Critica Sociale’ e l’ecologia’] [(in) AA.VV., Alle radici del riformismo. Un’iniziativa di Critica Sociale, 1992]
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- Articolo pubblicato:31 Agosto 2013