“Dopo aver posto il principio fondamentale della sua concezione materialistica della storia, Marx traccia a grandi linee l’evoluzione economica e sociale dell’umanità. A differenza dell’animale che subisce l’influenza dell’ambiente senza modificarlo, l’uomo trasforma incessantemente l’ambiente in cui vive, per adattarlo ai propri bisogni. Di conseguenza, l’ambiente dell’uomo non è soltanto, come per l’animale, il suo ambiente naturale, ma anche e soprattutto il suo ambiente sociale (‘L’Ideologia tedesca’, Mega, V, pp. 10-11). Ogni generazione, perciò, è determinata dal sistema di produzione trasmesso dalla generazione precedente, che essa modifica secondo i propri bisogni prima di trasmetterlo alla generazione seguente (Ibidem, p. 34). Si hanno così un’azione e una reazione costanti dell’ambiente naturale e sociale sull’uomo e dell’uomo sul suo ambiente; l’uno determina l’altro e nello stesso tempo ne è determinato. E’ ciò che Marx esprime dicendo: “L’ambiente crea l’uomo nella stessa misura che l’uomo crea l’ambiente” (Ibidem, p. 28). Questo adattamento progressivo dell’ambiente all’uomo costituisce la storia dell’umanità. Ogni fase della storia è segnata da una nuova fase delle forze di produzione e dei rapporti sociali da esse generati. A forze di produzione determinate corrispondono determinati rapporti sociali, una specifica organizzazione sociale, resa necessaria dalla messa in opera di queste forze e ad esse adeguata; e ogni cambiamento profondo di queste forze trae con sé una modificazione dei rapporti sociali. L’evoluzione storica si effettua in forma dialettica, attraverso l’opposizione, la contraddizione che si stabilisce tra le forze di produzione e l’organizzazione sociale che non evolvono col medesimo ritmo” [Auguste Cornu, Karl Marx e il pensiero moderno, 1949]