“L’interesse del Turati degli anni ottanta per l’economia, sia pure attraverso i filtri di una abbondantissima letteratura sociologica, è assai notevole. Nella sua biblioteca è stata riscontrata una presenza massiccia di testi d’economia dell’epoca ed in particolare di testi di Luigi Cossa. Non c’è bisogno di sottolineare l’importanza di colui che è stato chiamato lo “archimandrita del nuovo gregge” per la capillare diffusione tra gli economisti italiani del clima culturale social-cattedratico. In particolare, per quel che riguarda più direttamente l’ oggetto di questo lavoro, non bisogna dimenticare che Cossa fu comune maestro, per lo meno in parte, tanto di Vito Cusumano che di Achille Loria. Di Marx vi era presente allora, ed ancora per alcuni anni, solo il ‘Compendio’ di Cafiero. Ciò corrisponde perfettamente a quanto già risultava da una lista di ‘Libri di Turati passati a Leonida’ (Bissolati) trovata da Masini tra le carte di Ghisleri della Domus Mazziniana di Pisa, lista formata da una maggioranza di testi di economia politica e di autori come Boccardo, Cossa, Lampertico, Errera… tanto che lo stesso Masini può concludere che di Marx, tra le letture di questi giovani, non può registrarsi “nient’altro che il compendio del Capitale”.” [Paolo Favilli, Storia del marxismo italiano. Dalle origini alla grande guerra, 1996]