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“”Un popolo che rende schiavi altri popoli forgia le proprie catene” (Marx). “Il proletariato vittorioso non può con la forza imporre alcun beneficio di qualsiasi genere a una nazione straniera, senza sabotare in tal modo la propria vittoria” (Engels). (…) “Il partito comunista britannico potrà tenere alta la testa davanti al popolo inglese soltanto quando avrà fatto i conti con l’oscura eredità dello stalinismo che ancora l’impastoia e che fa camminare i dirigenti dall’altra parte mentre l’Ungheria giace sanguinante a terra. Allora noi saremo testimoni del fiorire di un vero Partito Comunista, devoto ai principi dell’umanesimo socialista. Marx ha definito la rivoluzione “la protesta umana contro una vita disumana”. La rivoluzione ungherese è stata esattamente una tale protesta. Essa ha mostrato  la via. Nella nostra piccola via, anche noi comunisti inglesi possiamo divenire “Combattenti della libertà”” [Peter Fryer, La tragedia ungherese, 1957]