“Mi duole osservare a uno scrittore informato e avveduto come il Perticone, che nella sua descrizione della personalità del Kautsky c’è una svista. Egli dice infatti che il Kautsky fu “depositario ed editore delle opere postume dei grandi dioscuri del socialismo”. Kautsky pubblicò (non si sa se in maniera adeguata) le ‘Teorie sul plusvalore’, la traduzione tedesca di ‘Rivoluzione e controrivoluzione in Germania’, con il Bernstein la traduzione tedesca de ‘La Misère de la Philosophie’, e varie ristampe di scritti di Marx e di Engels, oltre la famigerata “edizione popolare” del ‘Capitale’ (che è stata usata in Italia per la traduzione nella raccolta di scritti di Marx, Engels e Lassalle, ed. Mongini-Avanti); ma il ‘Nachlass’ è stato pubblicato dal Mehring, come l”Epistolario’ fra Engels e Marx dal Bebel e dal Bernstein. Engels lasciò la biblioteca al Partito socialdemocratico tedesco, e per esso al Bebel e al Singer; e i suoi manoscritti e appunti a Bebel e Bernstein. Certo, il Kautsky rimase fino all’ultimo in corrispondenza amichevole con Engels; ma non era certo l’unico. Non credo sia molto noto il giudizio che Marx ne aveva dato, in una lettera (11 aprile 1881) alla figlia: “E’ una mediocrità, dalle prospettive ristrette, ultrasapiente (ha solo ventisei anni), saccente, diligente alla sua maniera; si dà un gran daffare con la statistica, ma non ne cava un gran che, appartiene per natura al ceto dei filistei…” (pubblicato da V. Adoratskij, nella ‘Vorrede’ all’edizione del ‘Capitale’ a cura dell’Istituto Marx-Engels-Lenin, p. 18 della ‘Volksausgabe’).” [Delio Cantimori, Studi di storia. Volume primo. Divagazioni sullo storicismo. Approssimazioni marxiste, 1976]