“Gramsci poggia le proprie analisi sui criteri offerti da Lenin. Scrive infatti Lenin: “Dal punto di vista del marxismo una classe che neghi l’idea dell’egemonia o che non la comprenda non è, o non è ancora, una classe, ma una ‘corporazione’ o una somma di diverse corporazioni. (…) Il marxismo dice: siccome in passato c’è stata l'”egemonia”, dalla somma delle professioni, delle specializzazioni, delle corporazioni è sorta dunque la classe, perché è proprio la coscienza dell’idea dell’egemonia, è proprio la sua incarnazione concreta a trasformare, attraverso la sua attività, una somma di corporazioni di classe. (…) Dato che l’egemonia è esistita in passato, i marxisti ‘hanno’ dunque il ‘dovere’, a dispetto di ogni sorta di rinunciatari, di propugnarne l’idea oggi e in futuro. Questo compito corrisponde in pieno alle condizioni materiali che dalle corporazioni hanno creato la classe” [V.I. Lenin, Il marxismo e la “Nascia Zarià”, in Opere complete, vol. XVII, 1966, pp. 44-8]” [Federico Sanguineti, Gramsci e Machiavelli, 1982]