“Nel maggio del 1872, insieme a Giuseppe Fanelli, il compagno Pisacane, [Cafiero] accetta finalmente l’incontro e il confronto di idee con Michele Bakunin che adesso abita a Locarno. Nel diario del rivoluzionario russo c’è, alla data del 21 maggio 1872, questa semplice annotazione redatta in francese: “Tutta la giornata con Fanelli e Cafiero – Alleanza perfetta”. La folgorazione è avvenuta. (…) Carlo è ormai conquistato , lontano da Engels al quale dalla Svizzera, il 12 giugno, scrive: “Il vostro ‘programma comunista’ è per me nella sua parte positiva una grossa assurdità reazionaria (…)”. Federico Engels, in un italiano precario ma incisivo, gli risponde subito piccato: “Non posso conchiudere che una sola cosa; che voi vi siete lasciato indurre d’intrare (sic) nella ‘società segreta bakuninista l’Allianza (sic)’, la quale, predicando ai profani sotto la maschera dell’autonomia anarchica, e anti-autoritarismo, la disorganizzazione dell”Internazionale’, pratica cogli iniziati un autoritarismo assoluto collo scopo d’impadronirsi della direzione dell’Associazione… mi dovrò congratulare con voi che avete messo a salvo a giammai la vostra preziosa autonomia”. E’ la fine di una collaborazione e di un’amicizia sostituite in Cafiero dalla devozione quasi filiale a Bakunin (…)” [Vittorio Emiliani, Gli anarchici. Vite di Cafiero, Costa, Malatesta, Cipriani, Gori, Berneri, Borghi, 1973]