“L'”Archivio delle cose d’Italia’ [Carlo Cattaneo, Considerazioni sul 1848′, ndr] ho finito di leggerlo. Le ‘Considerazioni’ dell’autore, messe in appendice, cercano, in contrasto con i documenti da lui stesso raccolti, di dimostrare che la ‘Giovane Italia’ e ‘consequently’ Giuseppe Mazzini sono stati l’anima del movimento del 1848. Ma soprattutto divertente è la conclusione, nella quale si dimostra come qualmente i movimenti debbono perdere il loro carattere grettamente nazionale: ‘fraternisation’ tra le differenti nazioni, che nel 1848-49 sono finite male a causa del loro isolamento: la Russia o gli ‘United States of Europe’. Giunti a questo punto, seguono queste rivelazioni: “La servitù d’Italia è patto europeo: l’Italia non può esser libera che in seno a una libera Europa. Allora apparve manifesto doversi sancire contro l’alleanza dei pochi oppressori, l’onnipotente alleanza degli oppressi”, e questa “onnipotente alleanza degli oppressi” Mazzini l’ha ottenuta come segue: “Allora Mazzini compiè l’ardua sua missione, dettando con Ledru-Rollin e Darasz e Ruge un nuovo patto che stringa l’Italia, non solo alla Polonia e alla Francia ma alla stessa Germania, serva volente finora, e quasi sacerdotessa della servitù. E così, dalle opposte parti e dalle più nemiche genti giungono i peregrini al santuario comune della libertà” (1). [Marx a Engels, 3 giugno 1854, Carteggio Marx-Engels, Volume II, Edizioni Rinascita, 1950, pag 302] [(1) tutta la citazione è in italiano nel testo]